martedì 9 settembre 2014

12 - REGALBUTO.Il Blog di Salvatore Bova

                             INIZIARE, ORA - A 90 ANNI, LO SCIOPERO DELLA FAME?
                            __________REGALBUTO -e non solo- CHE FARE?___________
Anticipavo, in quel mio scritto del 24 agosto e ripetuto ieri, il mio punto di vista circa la grave situazione economica e occupazionale di Regalbuto, nel contesto meridionale del nostro Paese, e la necessità -per “cercare” di venirne fuori- di decidere, se a Regalbuto c’è volontà e forza per farlo, quale azione è possibile intraprendere. L’ho già detto e lo ripeto: Regalbuto ha sempre difettato di “spirito di aggregazione” e fu in considerazione di ciò che, pochi mesi prima che terminassi il mio secondo mandato di Sindaco, nel settembre del 1967, “mi” proposi -in Consiglio Comunale- per iniziare uno sciopero della fame. Dal “distorto” articolo di stampa, che riporto sotto, che all’epoca-insieme ad altri quotidiani e periodici- ne diede notizia, si rileva tale mia volontà e i motivi che la giustificavano. NON E’ VERO -PERO’- CHE CHIEDEVO AL CONSIGLIO DI PARTECIPARE A TALE AZIONE (si leggano le relative delibere consiliari). CHIEDEVO, COM’ERA GIUSTO E ANCHE OVVIO, CHE CI FOSSE LA SOLIDARIETA’ E IL SOSTEGNO (un fatto morale e d’immagine quindi) DEL CONSIGLIO E, CONSEGUENTEMENTE, DELLA CITTADINANZA, almeno di una buona parte di essa. Mi rendo conto che tale mia intenzione si prestava a tanti negativi giudizi di “credibilità”, derivanti, ovviamente, dalla carica rivestita e dalla riflessa appartenenza politica. (Un amministratore, che fosse Sindaco o Consigliere poco importa, non può prescindere da simili valutazioni e… sospetti).
POSSO OGGI -MI MANCANO DUE MESI AI 90 ANNI- DIMOSTRARE LA MIA SINCERITA’ DI ALLORA. Non ambisco a incarichi o roba del genere. Da oltre vent’anni -anche se le mie opinioni non sono sostanzialmente cambiate, per quanto riguarda “principi”- non rinnovo alcuna tessera di partito, né svolgo attività politica,….perché condivido la “disistima generale” nei confronti dei politicanti di professione, che di fatto dirigono egoisticamente i partiti, che …… dovrebbero essere democratici (salvo qualche eccezione…… ch’è difficile notare!).
Anche in quest’articolo riportato sotto sono menzionati i motivi che in tutti questi mesi ho, ripetutamente, forse fino alla noia, menzionato: in modo particolare L’ADEGUATO, INTENSIVO sfruttamento turistico-sportivo del Lago Pozzillo e della sua meravigliosa Valle. Lo ripeto: non ho ambizioni particolari -né la mia età e le condizioni fisiche mi consentirebbero di fare altrimenti- tranne quella di rendermi utile ai miei concittadini CHE, PER OLTRE SESSANT’ANNI, ANCHE SE MOLTI DI LORO DI IDEE DIVERSE DALLE MIE, mi hanno “sopportato” e, in buona misura, stimato. E, in queste condizioni e trascurando ancora, non più gli interessi, ma i desideri dei miei familiari, SONO PRONTO A RIPRENDERE IL DISCORSO INTERROTTO NEL 1967. SOLO CHE ORA TORNO A CHIEDERE QUELLA SOLIDARIETA’ da cittadino e non più da amministratore o “politico” più o meno impegnato, oltre che ai cittadini in generale, AGLI AMMINISTRATORI IN CARICA. Mi resta da precisare che sull’esito dell’eventuale mia azione non posso garantire nulla, perché molto -per non dire tutto- dipenderà dal sostegno, anzi dal tipo di sostegno, che i cittadini e l’Amministrazione daranno: non mi interessa la sua collocazione politica. Ed è quindi all‘Amministrazione comunule -nel suo insieme, senza impegnarla oltre certi limiti- e ai cittadini che chiedo una garanzia, che sarà reciproca: CHE SI CREINO LE ADEGUATE CONDIZIONI PER RENDERE REALE E TRASPARENTE L’AZIONE CHE INTENDO INTRAPRENDERE: se così non fosse, io da solo, anche a volerlo, non ce la potrei fare e -comunque- la mia azione non sarebbe sufficientemente credibile e non avrebbe nemmeno senso intraprenderla.


  • Franca Maugeri Caro Sindaco, io penso che come sempre lei dimostra un affetto smisurato nei confronti di Regalbuto, ma un gesto così generoso da parte sua,data la sua età anagrafica che chiaramente non corrisponde alla sua grinta e forza, non può essere alimentato perchè sarebbe rischioso, non so neanche fino a che punto al di la di un forte segnale mediatico potrebbe cambiare una situazione cancrenizzata che purtroppo non è solo di Regalbuto,della sicilia,ma di un intera nazione che non può ripartire perchè chi ci governa non ha il coraggio di togliersi quei privilegi che non stanno facendo altro che creare una diseguaglianza sociale che finirà con degli atti di violenza. La invito invece ad inizare una campagna di raccolte di firme che sfoci in un referendum che in maniera inequivocabili blocchi le indennità e le pensioni ad un tetto massimo di 5000 euro che qua fanno ridere i nostri politici, ma sono lo stipendio del presidente degli USA, di sicuro non risolverebbe i nostri problemi, ma calmerebbe gli animi perchè ci sarebbe più giustizia sociale e la politica la farebbe solo chi ha passione, il sequestro dei beni con le restituzioni delle somme oltre che le dimissioni di chi è stato beccato ad approfittarsi del proprio ruolo non dimentichiamoci che con le nostre tasse abbiamo rimborsato agli onorevoli anche i croccantini per i loro gatti e sti signori ancora li teniamo seduti, prima di creare movi menti rivoluzionari dobbiamo cambiare le regole, a sua disposizione per qualsiasi iniziativa non sia rischiosa per la sua salute.            

    Salvatore Bova Cara Franca, mi consenti, vero?. di chiamarti in modo così confifenziale, considerato il fatto che per tutta una serie di motivi ti ho sempre "vista" come una mia nipotina, e ciò considerati anche l'amicizia e un certo affetto che mi legavano a tuo nonno e anche a tua madre. Ti ringrazio per la "preoccupazione" espressa per quanto riguarda eventuali, possibili conseguenze. Ma, consentimi, credi veramente che una petizione -anche "largamente" popolare; e, poi, chi e come dovrebbe portarla avanti?- riuscirebbe a smuovere "di un centimetro" l'attuale, stagnante situazione? Allo stato, sono d'accordo con te per la rivoluzione, ma non con le firme, bensì con la massiccia mobilitazione popolare e non solo di Regalbuto. Ci vuole un tipo di rivoluzione del genere: facciamola partire da Regalbuto. Vorrei farti presente (tu non eri nata, ovviamente) che un anno dopo quella mia proposta al Consiglio Comunale del settembre 1967, l'anno dopo -cioè il 1968- non ero più Sindaco, ma mi posi -o, meglio, gli interessai mi posero- alla testa degli allevatori di Regalbuto; e con essi -fattelo raccontare da chi ancora sopravvive, come me- riuscimmo a mobilitare gli allevatori della Sicilia, i quali, per la prima volta nella lòro storia, ottennero i contributi regionali per i loro capi di bestiame. Ripeto: ti ringrazio, ma sono deciso, se i cittadini mi sostengono (e con i cittadini l'Amministrazione Comunale, certamente entro i limiti del possibile) a portare avanti la mia iniziativa. Cari e affettuosi saluti.

  •  FRANCA MAUGERI - Se è deciso sarò con lei e in bocca al lupo.
  • Salvatore Bova Grazie. Già iscritta al Gruppo.

  • GAETANO VITALE - Non vorrei essere nè crudele, nè irrispettoso nei confronti di una persona che, come lei, alla sua "tenera" età di 90 anni ha ancora la voglia di lottare per provare a smuovere le cose ma provo a cambiare le parole, ma non il concetto, di Franca Maugeri quando dice :"...non so fino a che punto un gesto così estremo potrebbe ribaltare una situazione così pesante e cancrenizzata che coinvolge non solo il nostro paese,la provincia o la regione, ma l'italia intera..." . Io penso che quando si saprà, e aggiungo forse, che a Regalbuto il sig. Bova sta facendo lo sciopero della fame, il nostro caro Renzi dirà : " Dove ? Chi ? ". Le auguro, e mi auguro, che lei non intraprenda questa azione che, secondo me, non è la migliore soluzione. Con rispetto, cordiali saluti. 
    D'AGOSTINO SALVATORE - Scusami salvatore ma tu pensi che al momento attuale in cui ci troviamo (non solo Regalbuto) ma ovunque ...ci si trova .che si possono risolvere certe situazioni con lo sciopero della fame?la storia locale e anche nazionale ci insegna che il nuovo che avanza e ancor peggio del vecchio che detreggia non esiste classe politica all'altezza della situazione politica oggi e solo........interessi. ............ lasciò te immaginare che vorrei dire.un consiglio Salvatore Bova goditi i tuoi quasi 90 anni .un fraterno abbraccio.
  •  SANTA TODARO - Caro sig.Bova,ammiro la passione e la tenacia della sua iniziativa ma ritengo,come dice Franca, che non sia questa la soluzione che possa dare anche un minimo segnale di svolta ad una situazione incancrenita da 50 anni di mala-politica. I tanti suicidi di imprenditori falliti,le migliaia di aziende italiane chiuse, quelle fuggite all'estero perché soffocate dal fisco non hanno finora smosso le coscienze dei politici che ci governano e vorrebbe farlo lei in un piccolo centro dell'entroterra siciliano? Le soluzioni sono altre e già il disamore per la politica, il voto di protesta nelle ultime elezioni nazionali ne sono stati un esempio. Se la nostra classe politica continuerà a far finta di non capire ne verranno altre che certamente non saranno pacifiche perché gli animi saranno esasperati dalla disperazione. Si goda la sua pensione e lasci che siano i giovani a prendersi cura di se e dei propri figli, ogni epoca ha la sua storia e noi abbiamo il DOVERE di costruirne una dignitosa da raccontare ai nostri nipoti senza doverci vergognare. Cari saluti 

  • Salvatore Bova - 8 settembre 2014 - Gentile Signora SANTA TODARO è per caso parente del mio carissimo amico -e compagno- Todaro degli anni ‘50/60?. Il nome non lo ricordo; allora, di solito, usavamo il cognome perché, almeno da parte mia, non conoscendo i “familiari”, era più semplice riconoscerli. Anche per i paesani -forse per lo stesso motivo, io ero Bova e per molti il compagno Bova. Detto e chiarito questo, cara Signora, La ringrazio anzitutto per avere avuto la bontà -probabilmente anche sollecitata dalla curiosità- di leggere quanto da me scritto ieri: difficilmente avrà letto, se non tutto, parte di quanto -tantissimo debbo dire- ho scritto in merito in questi ultimi anni; tanto -immagino- da venire a noia, urtandola, a tantissima gente, anche a me vicina. Comunque mi sento in obbligo -entrando nel merito di quanto Lei, con molto buon senso e obiettività, scrive- di doverLe, almeno, qualche chiarimento. Anzitutto debbo precisare che l’eventuale azione da me prospettata non è che vada a soddisfare una “fame“, arretrata per giunta, di masochistica, eroica,….alla Don Chisciotte, vanità. E’ vero che mi sento in obbligo nei confronti dei regalbutesi, non solo e non tanto per l’ospitalità, ma per la stima e la simpatia, in vario modo e in tempi diversi, manifestatemi. E’ anche vero, però, che sono veramente arrabbiato -com’è arrabbiata tantissima gente, specie quella più umile, ormai al limite del “collasso- nei confronti di questa classe politica -e non solo- incapace, corrotta e,……ciononostante, sempre in sella! Sono arrabbiato per essere stato preso in giro anche da tanti che credevo “ideologicamente” a me vicini, che hanno -insieme a tanti altri, magari con nomi e simboli diversi- preso in giro noi tutti dicendo a parole, ma non con i fatti, che “agivano” in nome e per conto della povera gente, mentre -come Lei giustamente rileva- pensavano non solo a mantenere i propri privilegi, ma, possibilmente, di incrementarli! Ma, veda, quei poveri cristi che si sono tolta la vita, oltre -o più- che arrabbiati erano addirittura DISPERATI. E ha ragione Lei nel rilevare che i loro gesti -appunto perché dettati principalmente dalla disperazione- non hanno minimamente “commosso” i nostri governanti, legislatori, “paperoni” della finanza, dell’economia, della burocrazia, ecc.- Io non ho quell’intenzione. Né Lei né altri avete letto ch’è mia intenzione iniziare uno sciopero della fame A CASA MIA; stia tranquilla, non intendo suicidarmi “silenziosamente”. Al limite farò come Sansone, che eliminò se stesso per eliminare…i filistei; o Pietro Micca contro gli austriaci o, ancora, come quel topolino che, per liberare i suoi simili dal gatto insaziabile, ingerì una forte dose di veleno per offrirsi, subito dopo, in pasto al “malefico” gatto. Ho scritto, e lo ripeto, voglio dare, ma, nel contempo, chiedo garanzie. Infatti, ieri sera -unitamente ai primi commenti e giudizi pervenutimi nella giornata- nel trasmettere AL SINDACO e al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE di Regalbuto l’insieme di quanto scritto da me e da altri sull’aegomento- così concludevo: <<<non c’è dubbio che nessuna iniziativa -del genere da me annunciata- può essere portata avanti senza una presa di posizione da parte degli Organismi da Voi rappresentati.>>>, IL CHE E’ INDISPENSABILE PER STIMOLARE LA NECESSARIA AGGREGAZIONE POPOLARE.
    Quindi, cara Signora Todaro, La ringrazio per i Suoi disinteressati consigli e suggerimenti, MA , STIA TRANQUILLA: SE NON CI SARA’ UNA VERA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI E L’ATTIVA OPERATIVITA’ DEGLI ORGANI COMUNALI, NON CI SARA’ NEMMENO UN “INUTILE” -e aggiungo stupido- SUICIDIO DA PARTE MIA! La prego di tenere presente, infine, che tutte le rivoluzioni -non mi riferisco solo a quelle socio-politiche, tipo “francese”, “russa”, ecc., ma, anche, a quelle filosofiche, culturali, di gestione del potere in generale (come quella che porta i governanti a preferire una zona del Paese a danno di un‘altra; ad esempio: negli ultimi tempi nel nostro Paese -l’Italia- i veri, sostanziosi investimenti pubblici, calcolati “pro-capite” -non lo dico io, ma l’Istitutodi Statistica- sono avvenuti al Nord -ed è lì che buona parte dei nostri compaesani sono andati a cercare lavoro…..e non per divertimento) hanno pure avuto inizio -la chiami scintilla- in qualche piccolo Borgo! La chiami pure presunzione la mia, ma ritengo che Regalbuto avrebbe tutti i meriti se riuscisse -sostenendo con caparbia decisione una iniziativa del genere- a fare invertire questo sistema discriminatorio di trattamento nei finanziamenti pubblici: ultimi, nel tempo, l’Expo, il Mose, l’Alta Velocità. A loro confronto il nostro Parco Tematico sarebbe apparso…..come una pagliuzza! Grazie ancora per avermi dato l’occasione di chiarire meglio qualche concetto. Non mi resta che ricambiare i più cordiali saluti. E grazie per l’amicizia accordatami.


     Santa Todaro Egregio sig. Bova, si, sono la figlia del compagno Todaro che lei ricorda. Si chiamava Salvatore e adesso non è più. Posso constatare dal suo scritto che la sua e' stata una provocazione rivolta alla classe politica locale che in questo momento ci governa ma come vede la sua provocazione non ha ottenuto risposta da parte degli interpellati. E' vero che le scintille possono partire da piccoli borghi ma solo quando un gruppo di persone condivide un ideale,(una noce dentro un sacco non fa rumore)ciò non avviene nel nostro paese dove tutti si lamentano di qualcosa ma quando si chiede a qualcuno di metterci la faccia fanno un passo indietro. Non siamo capaci di caparbie decisioni ma piuttosto( purtroppo) di rassegnata accettazione. Ben venga che un saggio uomo della veneranda età di 90 anni venga a stimolarci , provocandoci, affinché ci svegliamo da questo torpore che sa di morte e riconquistare la dignità perduta. Cordialità

     Salvatore Bova Cara Signora Todaro, prima di ringraziarLa per quello che scrive, mi consenta di congratularmi con Lei e con Suo padre, l’amico e compagno Salvatore Todaro (che con me e tanti altri compaesani, 50-60 fa, si attivava per acquisire dignità umana attraverso anche la lotta, quando si rendeva necessaria) non solo per la “lucidità” e la chiarezza del linguaggio usato, quanto per la “corretta” dizione del Suo scritto, che denota una preparazione didattica a cui io -purtroppo- pur avendo, da ragazzo, il desiderio di ricevere, non ebbi la possibilità di ottenere, a causa delle difficoltà derivanti dalle….realtà economiche di una famiglia numerosa! Mi congratulo con Lei e suo papà, l’amico Salvatore Todaro, per questa “preparazione culturale” che, certamente, rappresenta -sia pure considerate le diverse “posizioni”: padre, figlia- la volontà di non restare rinchiusi -anche se poi, non per demeriti propri, non si riesce a venirne fuori- nell’anonimo “recinto” di quella parte del genere umano che non aspira ad alcun progresso, sia pure personale o familiare, di civile evoluzione. Come vede, mi stò soffermando con Lei -e, mi creda, lo faccio anche con piacere- perché -e in ciò Lei ha perfettamente ragione, nel considerare tale importante lato della questione, mi ha dato e mi dà la possibilità di approfondire certi argomenti - che altri, tanti altri a Regalbuto, vorrebbero magarì affrontare, ma non hanno il coraggio o “la consapevolezza” di poterlo fare, perché, magari, non hanno la “sicura” prospettiva di poterli risolvere: E SI ARRENDONO! Si arrendono estraniandosi dai problemi o facendo finta che di problemi -che li interessano- non ne esistano o per i quali non hanno niente da fare: esattamente come fa lo struzzo. Non è facendo ricorso -o solo ad esso- a raccolte di firme o petizioni varie che i problemi si risolvono; al limite, possono solo essere posti; ma siamo tanto ingenui da pensare che i legislatori o i governanti questi problemi non li conoscano già? E tale modo di comportarsi -che Lei in modo così appropriato- riesce, sia pure in modo sintetico, ad esporre- ne è la prova. E’ come se a Regalbuto non ci fossero “elementi” all’altezza di prendere “di petto”, come si dovrebbe, i problemi che al nostro Centro interessano o, quanto meno, di porsi i problemi in modo realistico, o più o meno realistico, al fine di poterli affrontare, almeno, con una buona dose di probabilità di poterli risolvere. (A PROPOSITO, HA NOTATO CHE, GIA’ DA IERI, TUTTO QUANTO FORMA -O HA FORMATO- OGGETTO DEL PRESENTE DIBATTITO -se di dibattito si può parlare- E’ SPARITO DALLE PAGINE DEI “NOSTRI” PIU’ RAPPRESENTATIVI (in termini numerici, intendo) GRUPPI PRESENTI SU FACEBOOK? E questo nel giro di ….solo un paio di giorni! Come se, non l‘eventuale sciopero della fame, ma i veri, vitali problemi di Regalbuto non esistessero o non fossero quelli da me ripetutamente -e forse questo è un mio torto?- indicati!. Non voglio annoiarla con altre argomentazioni -che, fra l’altro ho sicuramente e ripetutamente già in precedenza esposti nelle diverse pagine di Fbk, oltre che nelle mie pagine: Diario e Parliamo di politica o cosa? o, anche, sui miei blog; come se -chi di dovere, oggi o in un prossimo futuro -non certamente da me- non dovesse essere chiamato a renderne conto! Vero, gentile Signora, quanto Lei dice, circa responsabilità di politici “locali” -di epoche diverse e quelle mie incluse- ma è da ricordare che il “disastro” in cui ci troviamo è da addebitare -e questo anche Lei lo rileva- a tutte le classi: politica, economica, finanziaria, imprenditoriale, sindacale, ecc, che, sul piano legislativo, decisionale o esecutivo, ci hanno governato, amministrati o “gestiti”. Non ritengo sia il caso di continuare -in quanto non mancherebbero argomenti per farlo: sicuramente, almeno al 99 per cento ci troveremmo d’accordo. Ritengo invece opportuno chiudere questo mio non breve intervento servendomi della Sua lucida e “azzeccata” conclusione, circa la mia “provocazione“: ….. “affinché ci svegliamo da questo torpore che sa di morte e riconquistare la dignità perduta“. Cordialità a Lei e un caro saluto “a ricordo” del Suo caro papà e mio carissimo amico Salvatore Todaro.
                                                                                                                          10 settembre 2014 

    TRETERRE MERCURIO -Ieri (12.9.2014) alle 13.11Modificato 
    Il 60% dei 25/30enni è fuori, stabile, con la certezza che non potrà più tornare. L' 80% dei 20/25enni si proietta ovunque e Catania è solo un passaggio necessario.
    Le nuove generazioni del mio piccolo paesino continuano ad emigrare, un pezzo dopo l'altro, non riuscendo a riscriversi sotto profili sociali, politici, culturali e economici. Non riuscendo a produrre pionieri come G. Spampinato (creazione di nuovo lavoro), S. Bova (nuova proposta politica), Fratel Giuseppe (innovatore sociale e culturale).
    E mentre corriamo qui e là per salvarci, per creare il nostro tetto e orticello, la nostra piccola isola felice, il paese si spopola, diventando sempre meno "ricco" sotto profili sociali, culturali e economici... minori possibilità di sviluppo.
    Serve una completa rigenerazione. Ma come?
    TRETERRE MERCURIO certa gente trova buona l'acqua di fogna, se le si dice che è vodka e non passerà tempo che qualcuno non lo dica, e quando lo farà lo dirà così bene che tanti ci crederanno e com'è norma a seguire tutti. accadde nel silenzio più totale con un siciliano qualche anno, meridiani anche lui, tra sconcerto e stupore, perché no un romano? : )  
    Piace a Cristina Roccella, Agostino Vitale, Sergio Calcerano e altri 5. 

    Francesco Bivona Avere una visione del nostro "piccolo" territorio deve coniugarsi con una più ampia del lavoro, della propria vita, del futuro che vada potremo nostri confini. Il processo è globale.
    12 settembre alle ore 15.12 ·
    TRETERRE MERCURIO - certa gente trova buona l'acqua di fogna, se le si dice che è vodkae non passerà tempo che qualcuno non lo dica, e quando lo farà lo dirà così bene che tanti ci crederanno e com'è norma a seguire tutti. accadde nel silenzio più totale con un siciliano qualche anno, meridiani anche lui, tra sconcerto e stupore, perché no un romano? : )
    TRETERRE MERCURIO - a prescindere dal globale... riflettevo su qualcosa di più semplice...la generazione passata ha creato qualcosa... la nostra a quanto pare per tutta una serie di motivazioni sociali e culturali, prima che economiche, non sta riuscendo a creare e crearsi.
    ci riesce solo fuori a quanto pare e questo discorso lo faccio solo in relazione al nostro paesino che credo conoscere. nessun pioniere. solo emigranti. da decenni e decenni. 
    SALVATORE BOVA - ...... rigenerazione di che?, se non dandosi prospettive ben precise e, come dici tu, catro Treterre, come? L'intervento del Sindaco -sopra riportato- non l'ho ben capito, anche perchè manca qualche passaggio (evidentemente trattasi di qualche omissione nella "trascrittura" del pensiero) comunque il problema c'è: è enorme e preoccupante. Io la mia parte sono disposto a farla, purchè vada nella direzione giusta: appunto, quale? Io ho lanciato un'idea, che ovviamente può anche essere non risolutiva, perchè non dipende soltanto da noi, e scoraggiante per la sua complessità, ma -ancora- cosa posso fare io l'ho detto; cosa possono o vogliono fare gli altri: i cittadini esercenti, commercianti, artigiani, professionisti, piccoli imprenditori (grandi non ne abbiamo, quindi) ma, soprattutto i giovani -e i non più tanto giovani, ma senza lavoro e prospettive- cosa penseno di poter fare, oltre................. all'espatrio? ........senza lotta e isolatamente non faranno nulla, e questo mi dispiace anche se -tale problema- non mi tocca direttamente.                                                                                                                        13 sett. 2013


    Salvatore Bova 29 min · Modificato
                                             NICOLA MANOLI - ieri 20 sett. 2014 - 12.41
                              RIEPILOGO QUANTO E’ GIA' APPARSO SUL SUO DIARIO :
    NICOLA MANOLI - Penso che Regalbuto abbia bisogno più che mai di condivisione di idee, di una classe politica matura che sappia anteporre l’interesse collettivo alla contrapposizione delle posizioni politiche. Per questo motivo tendo la mano a tutte le forze politiche dentro e fuori il Consiglio Comunale e auspico una collaborazione costruttiva, tavoli di confronto e di dialogo. Comune è una bellissima parola, significa insieme. Affrontare insieme le problematiche del territorio si può. Cambiamo marcia. ?#?iocicredo? ?#?dialogo? Uniti Per Regalbuto Federico Nasca Salvo Roccella
    (Piace a me, Salvo Roccella, Giuseppe Missorici, Liborio Erba e altri 8).
    SALVO ROCCELLA - Sempre pronto al dialogo. (Piace a Nicola Manoli e Guardiamo al Futuro). NICOLA MANOLI Idem! SALVATORE BOVA - Non solo mi piace, ma vi auguro di pervenire a "cose" concrete. Regalbuto ha bisogno, grande bisogno, di aggregazione; e se non si parte da chi dovrebbe -attraverso i partiti- rappresentare i cittadini, non si perverrà mai all'aggregazione della "massa" -se non proprio tutti- dei cittadini stessi. UNITI PER REGALBUTO - Il dialogo serio, costruttivo e propositivo è alla base di una società civile. Noi siamo pronti a qualsiasi dialogo. (Piace a Nicola Manoli e Guardiamo al Futuro). SAITTA VITO - Bravo Nicola, dovete collaborare! (Piace a Nicola Manoli). SALVO LA DELFA - La cosa.importante è quella di collaborare soprattutto sulle iniziative utili per la collettivitá, coinvolgendo oltre alle forze politiche, anche la societá civile (commercianti,professionisti, artigiani) che si scontrano quotidianamente con problemi che l'amministrazione forse neanche conosce. (Piace a Nicola Manoli e Salvo Roccella). NICOLA MANOLI - Mi trovi d'accordissimo Salvo, è importante coinvolgere insieme a tutte le forze politiche anche tutte le categorie. EL PARATODOS - bravi !!! collaborate!!! (Piace a Nicola Manoli). REGALBUTO ON LINE - Che è, vi siete confessati tutti ? La finirete finalmente Guardiamo Al Futuro Uniti Per Regalbuto di fare campagna elettorale ed occuparvi dei problemi di Regalbuto che non siano il cinema Urania o le palme del piano o i giochi per bambini ? Importanti anch'essi, per carità, ma non principali. Confidiamo nella vostra collaborazione. (Piace a Nicola Manoli e Francesco Nasca). NICOLA MANOLI - Viviamo tutti in un momento difficilissimo. E' in questo contesto che “sogno” e auspico un percorso costruttivo e sinergico, ne gioverà –penso- tutta la cittadina. GIUSEPPE MISSORICI - "I have a dream" MLK . GIUSEPPE MISSORICI - Ho avuto l'onore tempo fá, di poter parlare al Consiglio Comunale, chiedendo di rimettere al " Centro" l'Uomo, non il denaro, utilizzare l'intelligenza, per insieme risolvere i problemi . Molti quella sera mi hanno giudicato pazzo, ma spesso i "pazzi" vedono lontano, spero che quello che scrivi si realizzi, io sono a Tua disposizione per provarci.. (Piace a Nicola Manoli, Franca Maugeri e Uniti Per Regalbuto). NICOLA MANOLI - Grazie Giuseppe, il confronto con i cittadini è alla base per prendere le decisioni più opportune. AGATA GENOVESE - "Tendere la mano", credo sia questa la parola chiave. Schieramenti diversi che diventano un tutt'uno per una causa COMUNE. (Piace a Nicola Manoli).
                                                               FINE PRIMA PARTE
    Salvatore Bova 10 min · Modificato
                                A PROPOSITO DI AGGREGAZIONE - SECONDA PARTE
    REGALBUTO ON LINE  > Nicola Manoli ______________________________
    Sig. Nicola Manoli, ma visto che come rappresentante di Guardiamo Al Futuro ha teso la mano al gruppo di Uniti per Regalbuto, nonchè al gruppo del Megafono rappresentato dal sig. Federico Nasca ( tutti e tre, ognuno con il proprio ruolo, al governo del nostro comune) ed anche al Partito Democratico di Regalbuto, rappresentato nella persona del sig. Salvo Roccella, che dopo le elezioni amministrative ha assunto un ruolo di "inesistente" quantomeno per le questioni locali che non trattano di Putin (lo diciamo con un pò di rammarico visto che alcune di noi hanno votato PD) visto tutto questo, non sarebbe il caso di invitare al tavolo tecnico anche il gruppo Orgoglio Regalbutese che ha rappresentato alcune centinaia di cittadini alla ultime amministrative ? In attesa di una sua risposta, cordialmente la salutiamo.
    NICOLA MANOLI - Ben venga si figuri, più il confronto è ampio e più sarà costruttivo.Detto questo la invito a firmarsi, cosi saprò quanto meno con chi ho il piacere di discutere.SALVO ROCCELLA -  Sono d'accordo sull'estensione dell'invito. Sul fatto che su Facebook non mi occupi di politica locale dico che è una scelta volontaria e ben precisa.
    GABRIELLA E SALVATORE SALPIETRO - cugino sei unico ti ammiro x tutto quello ke fai e come ti comporti alvatore Salpietroverso il prossimo ma sopratutto del tuo paese tvb tttttt miticoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
    GABRIELLA E SALVATORE SALPIETRO - sei l orgoglio di tutti noi
    SALVATORE BOVA - Scusatemi, a parte di chi vive "bene" di rendita - dico bene perchè oggi qualsiasi pensionato, purtroppo, considerata la situazione, si può dire che vive, chi più chi meno, di rendita, me compreso- chi è contrario a che in Italia - quindi anche a Regalbuto- il lavoro ci sia per tutti? Penso nessuno; perchè allora si continua a cercare il "pelo nell'uovo" circa l'eventuale paternità di una iniziativa che coinvolga tutti gli interessati? E interessati non sono solo i lavoratori "disoccupati", indipendentemente dalla loro convinzione ideologica (ammesso che ce l'abbiano!) ma tutti coloro che del lavoro non possono farne a meno, quindi -e quì non penso vi siano dei principi del foro nelle loro professioni- professionisti, artigiani, esercenti, commerccianti, piccoli imprenditori, ecc.- Penso che l'interesse, più che l'invito, a partecipare, a qualsiasi iniziativa che abbia come scopo l'aggregazione di tutti gli interessati -PER AVERE LAVORO E PROSPETTIVA DI VITA- debba essere di tutti, tranne..... di quelli che, da situazioni come questa, ne traggono -comunque- un profitto, se non proprio un vantaggio!
    SALVATORE BOVA - Mi resta da aggiungere che su tale spinoso argomento spero, anzi mi auguro e farò di tutto per farlo, di astenermi dall'intervenire ulteriormente.
    REGALBUTO ON LINE - Sig. Nicola Manoli, siamo un piccolo gruppetto di donne, amiche, lavoratrici, casalinghe e studentesse (fuori corso )che hanno deciso di immergersi, nel nostro piccolo, in quella che è la vita sociale e politica di Regalbuto. Abbiamo deciso di creare questo profilo perchè non riteniamo opportuno esporci in prima persona alle discussioni spesso animate che vengono postate su facebook alcune delle quali sfociano in commenti e giudizi sulle persone poco lusinghieri. Preferiamo presentarci come un piccolo movimento di opinione che alcuni, forse, accetteranno e tanti non condivideranno. Convenienza ? forse, vigliaccheria ? può darsi, ma al momento preferiamo esprimerci così, un domani... chissà. (Piace a me e a Patrizia Bisignano).
                                               CON QUESTA SECONDAPARTE                                                     -per come in precedenza ho accennato- ritengo di avere esaurito il mio compito (peraltro non richiesto, né previsto, ne -tanto meno- concordato con qualcuno). Spero con ciò -e con la speranza che altri non cancellino O VANIFICHINO QUESTO CONTRIBUTO- di avere espresso e dato, appunto, il mio modesto contributo, che va ovviamente ad aggiungersi a tutto quanto ho detto, e scritto principalmente, in tutti questi mesi. MI AUGURO CHE ALTRI CONTINUINO ANCHE QUESTO “MODO” DI FAR CONOSCERE ALL’ OPINIONE PUBBLICA……PENSIERI E INIZIATIVE CHE AGGREGANO, PIU’ CHE DIVIDERE

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    Salvatore Bova ha condiviso la foto di Nicola Ratti.    4 ottobre alle ore 12.40 ·



Invito tutti coloro a cui piace questa bellissima panoramica e ciò che essa potrebbe rappresentare per Regalbuto a prendere visione dei vari commenti che, in ordine ad essa, si possono leggere sulla pagina del diario di Salvo Cardaci (spero col suo permesso) e che di seguito, comunque, riporto:


SALVO CARDACI: Ieri -2 ottobre 2014 alle 18.06 - "Prof. però il lago di POzzallo è proprio bello in fotografia" Veramente è il lago di Pozzillo ... ed è bello soprattutto di presenza!  
Piace a Paolo Pirrera, Francesco Scravaglieri, Vincenza Ferrante e altri 87 (fino alle ore 23.05 di oggi 3 ottobre 2014) e una condivisione.
SALVATORE BOVA - Hai ragione, caro Salvo, ma quanti lo sanno? non dico lo conoscono! (naturalmente mi riferisco a chi non è dei "paraggi). Io, intanto, acquisisco questa bella panoramica.Ieri alle 18.36 · 
IIVANA TROVATO - È straordinariamente bello! Peccato che la sua bellezza non venga sfruttata nel modo che meriterebbe.
SALVATORE BOVA - In queso ha perfettamente ragione, cara Signora (?) Trovato. E' da tempo che insisto su tale tasto. Altri, però, -prbabilmente pronti ad attivrsi su -e per- altre banalità, in confronto- non tengono nel dovuto conto che lo sfruttamento "intensivo", oltre che intelligente, del lago potrebbe rappresentare la prospettiva di sviluppo necessaria per dare lavoro e serenità a tanti regalbutesi! Ieri alle 19.05 · Mi piace · 1
IVANA TROVATO - Penso anche io la stessa cosa signor Bova.Ieri alle 19.11 · Mi piace
PAOLO PIRRERA - Piccolo appunto , sarebbe: diga Pozzillo e lago "Orcell"... Non viene sfruttato perché non è nostro , appartiene a tutti tranne che ai cittadini . Però se arrivavano gli svizzeri spagnoli gli facevano pure lo svincolo autostradale . 16 h · Mi piace · 1 
ORAZIO RAPISARDA - condivido quello che avete detto avete un gioiello che merita maggiore attenzione. .TORUNN DAHL - Bellissimo
SALVATORE BOVA A SALVO CARDACI, che ringrazio per il suo “Mi piace” e da cui parte il presente “scambio di opinioni“, opinioni più o meno concordanti- e anche agli altri che hanno postato, MA SOPRATTUTTO A TUTTI I REGALBUTESI, A COMINCIARE DA CHI -A LIVELLO LOCALE- ISTITUZIONALMENTE LI RAPPRESENTA, vorrei rivolgere una preghiera. Perché questo sarà l’ultimo mio atto concreto, l’ultima mia iniziativa al riguardo del Lago Pozzillo e della Valle che lo circonda. VI PREGO DI LEGGERE ATTENTAMENTE QUANTO OGGI HO SCRITTO IN MERITO, dialogando con LIBORIO ERBA a proposito di Trilussa e dei suoi versi su “LA RAGGIONE DER PERCHE’…”, dialogo che troverete nelle pagine dei due Gruppi più rappresentativi, per numero di aderenti, oltre che in questa pagina, ovviamente di FB. Sempre in merito all’argomento Pozzillo e alle mie intenzioni, mi limito, ora, a sottoporre all’attenzione di tutti i cittadini l’ e-mail che il giorno 7 dello scorso mese -RIMASTO A TUTT’OGGI SENZA RISCONTRO- rimisi al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, rispettivamente ai seguenti indirizzi di P.E.: <bivona.francesco@comune.regalbuto.en.it> - alle 18.39;<maida.vito@comune.regalbuto.en.it> - alle ore 19.22. 
Carissimo Sindaco e carissimo Presidente,
 Ho atteso i primi riscontri e commenti per sottoporre alla Vostra attenzione quanto da me scritto, stamani - nella tarda mattinata, su Facebook e, appunto, questi primi riscontri; perché non c’è dubbio che nessuna iniziativa -del genere da me annunciata (“iniziare io, ora a 90 anni, lil “mio” sciopero della fame?)- può essere portata avanti senza una presa di posizione da parte degli Organismi da Voi rappresentati. A te, caro Sindaco, debbo porgere i miei ringraziamenti per la cortese attenzione fin qui dimostratami. Vi porgo i più sinceri auguri di buon lavoro e i più cordiali saluti che, se lo ritenete opportuno, mi farebbe piacere se estendeste ai componenti degli Organismi da Voi rappresentati. Salvatore Bova. 
SALVATORE BOVA ha aggiunto 3 nuove foto. 7 h · Modificato 
INIZIARE, ORA - A 90 ANNI, LOSCIOPERODELLAFAME? REGALBUTO -e non solo- CHE FARE? - Anticipavo, in quel mio scritto del 24 agosto.....................
3 ottobre alle ore 23.17 ·  · Mi piace Maria Licciardi-Baccari Piu bello di cosi non poteva essere grazie.
  • Eloisa Manoli bellissimo !!!! mi ricordo quando mio padre mi esortava ad osservare i colori del tramonto che si specchiavano nell'acqua. Purtroppo nulla è più come prima, con l'inciviltà che contradddistingue oggi le persone (specialmente i nuovi ricchi che non hanno mai imparato il rispetto verso tutti e la natuta ) abbiamo deturpato il paesaggio e l'ambiente del nostro paese . E questo lo dico con rammarico e amarezza : non mi sento più a mio agio in questo paese!!! Scusatemi, ma è uno sfogo che ritengo legittimo e credo che sia condiviso dalle persone perbene. 20 h · Mi piace · 1 Luigi Manoli

  • Salvatore Bova Come si fa a non condividere il suo pensiero? Solo chi non ha interesse a che la situazione cambi -e non credo ce ne siano tanti- e chi da questa situazione ne trae un personale vantaggio -anche minimo, di fronte all'immensità degli interessi in gioco (vedi, ad esmpio, i parlamentari o i cosiddetti sindacalist di professione che, appunto, raccolgono le briciole del danno che concorrono a creare)- possono considerarsi -e dirsi- soddisfatti della situazione che la stragrande maggioranza della popolazione -specie quella giovanile- subisce; aggiungerei anche: "che supinamente -e con apatia-subisce!"! Mi scusi lo sfogo. Io che, tutto sommato, con la mia pensione, sia pure d'annata, posso già considerarmi un privilegiato, potrei starmene zitto e tranquillo e.....vista l'apatia generale, è quello che per i "giorni" a venire probabilmente farò, anche perchè -dice un vecchio proverbio- 'na nuci 'nto saccu nun scrusci! E poi, a 90 anni, tranne che lo "sciopero della fame", non per me ma per chi ha bisogno!, non potrei fare!   Mi piace 1 (a Luigi Manoli). 
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    LIBORIO ERBA - ha condiviso la foto di Trilussa - Le migliori poesie. 1 ottobre alle ore 7.41 - Buongiorno!! (Vedi Foto/versi in fondo).- Piace a Luisa Intraguglielmo.
                                        LA RAGGIONE DER PERCHE?  (diTrilussa) .........
    FRANCO SANTANGELO - Libò, dalla ragione spiegata da Trilussa, alla conclusione di Quasimodo: Ognuno sta solo sul cuor della terratrafitto da un raggio di Sole: ed è subito sera. (Anzi è buio fitto).
     SALVATORE BOVA - Ciao Liborio. Io le ho tutte le poesie, i sonetti, ecc. di Trilussa. Inutile dire che sono tutte "cose" più o meno belle e.....significative. Sono stato tentato, più d'una volta, a pubblicare qualcosa a seconda dell'argomento trattato e del "riferimento", in ordine a fatti e circostanze di attualità, a cui lo scritto di Trilussa calzava a pennello. Lo feci una volta, all'nizio della mia presenza in FB, quindi circa un anno fa, ma quel mio intervento non sortì "interessi" particolari. Smisi. Se dovessi decidermi a continuare nel tentativo di interessare i nostri concittadini con iniziative del genere o di interesse sociale, non escludo che sarei tentato di servirmi dello "spirito" di Trilussa nel trattare, naturalmente a modo suo e col "suo" classico dialetto, i più disparati fatti, le più..........esilaranti situazioni. Un abbraccio.
    LIBORIO ERBA - Un abbraccio anche a voi Salvatore, Trilussa piace molto anche a me e il suo primo volumetto di poesie l'ho comprato a San Marino insieme alla "Livella" del grande Toto', quando ero sotto le armi nella vicina Bologna. Era davvero un grande uomo e poeta eccelso e le sue poesie sono delle lezioni di vita.
    SALVATORE BOVA - Hai ragione, caro Liborio. Tu parli di due grandi uomini -o è forse più opportuno dire "personaggi": Totò e Trilussa- che nei loro rispettivi campi erano veramente due "grandi" personaggi. Come si può dimenticare -anche se si è sentita recitare, da Totò, una sola volta, " 'a trivella"? E, per quanto riguarda Trilussa, vorrei trascrivere iseguenti versi, per poi -succintamente- darti un mio giudizio, circa il riferimento che -appunto io- intendo dare agli stessi, e in modo particolare alla conclusione dei versi stessi: """Ormai me reggo su 'na ciaca sola -diceva un grillo. Quella che me manca m'arrimase attaccata a la cappiola. Quanno m'accorsi d'esse priggioniero col laccio ar piede, in mano a un regazzino, nun c'ebbi che un pensiero: de rivolà in giardino. Er dolore fu granne..... ma la stilla de sangue che sortì dalla ferita brillo ner sole come una favilla. E forse un giorno Iddio benedirà ogni goccia de sangue ch'è servita PE' SCRIVE LA PAROLA LIBERTA' """ Succintamente. Poichè ritengo che l'esigenza delle persone, oggi, sia la LIBERTA' DAL BISOGNO e che questa libertà si ottiene -potrei dire purtroppo- col lavoro, lascio a te la conclusione. Cordiali saluti.
    LIBORIO ERBA - Sai Salvatore, purtroppo penso che la libertà primaria per ogni essere umano sia quella dai bisogni indotti subdolamente, e che non sono più quelli necessari, ma nella quasi totalità sono superflui. Oggi chi può "permettersi" di lavorare, lo fa' molto probabilmente per l'auto di grossa cilindrata, per la villa super lussuosa, per vacanze da sogno, e non parlo dei super ricchi, ma anche di una certa classe media che ingrassa le casse dei banchieri e poi non ci dorme la notte. Oppure di giovani "fortunati" che hanno tutto e di più perché diciamo, lo impone la vita. Ma quale vita? Comunque prima che qualcuno mi additi per moralista e bacchettone, che per la verità non me ne frega una ... viviamola questa vita, che in fondo è brevissima, ognuno a suo modo. Io la voglio "sentire", più che vedere, o peggio, "far vedere". I bisogni che gli altri mi voglio imporre ... che se le tengano ben stretti ... quelli che credono di averne bisogno. Io credo di somigliare molto al grillo di Trilussa che tu hai citato prima, e anche se in passato ho provato dolore per questo, ho raggiunto la capacità di saper discernere i veri bisogni da tutto il resto, e, questo può sembrare strano, anche grazie a quella penna di cui non mi separo mai e che mi da la possibilità di sapermi leggere bene dentro. E' la mia arma contro un certo tipo di vita "invissuta" la poesia, e per me è diventata ossigeno puro e una fonte inesauribile di coraggio. Vedi, vedete Franco Santangelo e Salvatore Bova, se si parla di poesia io perdo la cognizione del tempo e mentre scrivo s'è fatta mezzanotte. Un abbraccio a entrambi che credo appartenenti alla mia stessa categoria .. i sognatori.
    SALVATORE BOVA - Caro Liborio, (e caro Franco, visto che Liborio ci ha abbinati nel suo “lucido ed esauriente commento”) pur non essendo alla tua altezza, per quanto riguarda la preparazione culturale, in quanto manco -certamente non per colpa e volontà mie, ma della situazione ambientale e familiare del mio tempo- di un’adeguata preparazione didattica (e questo conta, eccome!) ritengo in piena coscienza di essere in grado di comprendere -e, per quel che conta, “accettare” e condividere, da ciò che scrivi- il tuo pensiero. Modestamente mi limito ad esprimere il mio apprezzamento per le idee che, in modo così “chiaro” e convincente, e, aggiungo, in modo relativamente semplice, riesci ad esporre, siano esse -le idee, espresse in versi o in prosa- oltre che “efficaci”, comprensibili a chiunque. Ovvio dire che, oltre che apprezzare, personalmente concordo col tuo modo di pensare… e con i tuoi propositi d’agire! Per quanto mi riguarda -forse perché a me mancava -e tutt’ora manca- quella “qualità” a cui prima accennavo, il mio attivismo l’ho espresso, in 62 anni trascorsi -sia pure in modo alternato- a Regalbuto, impegnandomi nel campo sociale -che per necessità di cose diventa anche politico- con la naturale, intima ambizione di poter essere utile alla gente, e in modo particolare alla povera gente, che comunque aveva o poteva avere bisogno di una mano d’aiuto. Ti dirò che da quando sono rientrato a Regalbuto -oltre quattro anni addietro- non ho fatto altro che insistere -suscitando, fra l’altro, qualche inspiegabile e non confessata “contrarietà”- su certe proposte ed iniziative aventi principalmente l’obiettivo di spingere chi di dovere, oltre che -naturalmente- l’opinione pubblica, e in modo particolare i giovani e i meno giovani senza lavoro e prospettive di vita dignitosa, ad accettare l’idea -e mobilitarsi per attuarla- che oggi, a parte il settore agricolo che può e deve sempre essere aiutato e potenziato, l’unica prospettiva di sviluppo, che potrebbe dare speranza e lavoro ai regalbutesi, è lo sfruttamento intensivo -principalmente sul piano turistico-sportivo- del nostro bellissimo lago Pozzillo e della meravigliosa valle che lo circonda! Ti confesso, però, che ormai mi sono stancato. E, se hai voglia e tempo, magari, oltre che in questa pagina, in altre parti di FB potrai leggere qualcosa in merito. Grazie per l’attenzione e cordiali saluti, saluti che -ovviamente- vanno anche a Franco Santangelo che probabilmente ci ha seguiti in questo lungo -lungo in modo particolare il mio- scambio di idee.......(altro).
    3 ottobre alle ore 13.52 · Mi piace · 12 ottobre alle ore 12.17 Mi piace · 1(a Liborio Erba).
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     SALVATORE BOVA - Francamente, caro Franco, non ho ben capito il significato -non delle rime di Trilussa, quelle sono abbastanza chiare, sotto diversi punti di vista- che intendi dare, tu, alle rime stesse e sotto quale aspetto mi si adattano. Preciso che ho detto altre volte -nel precisare il mio modesto titolo di studio, che io a dodici anni ero, sia pure da “apprendista”, a lavorare; (a parte, prima ancora, ‘nto mastru) mentre io volevo studiare- ho detto che invidio -naturalmente nel senso buono del termine- coloro che hanno avuto ed hanno la possibilità di studiare fin dove e fino a quando se la sentono o ce la fanno. Non mi stupisco quando sento dire -o constato- che alcuni hanno ottenuto con la classica pedata nel sedere o “acquistato” dei pezzi di carta solo per legittimare l’aspirazione ad un più o meno agognato e “adeguato” posto di lavoro; mentre “m’incazzo” nel constatare -cosa che, purtroppo, è anche avvenuta nel mio caso- che la stragrande maggioranza della gente -quindi della povera gente- non possiede, quasi sempre non per demerito proprio, un piccolo o grande -a seconda delle proprie capacità- titolo di studio. E, Ancora, a prescindere dalle precedenti considerazioni, che dire poi del fatto che tante famiglie si sacrificano, insieme ai figli che studiano magari stentatamente, e si indebitano, per vedere questi giovani diplomati e laureati -anche a pieni voti e titoli- che restano “disoccupati” e con la sola prospettiva dell’emigrazione al Nord, se non -addirittura- all’estero? Infine, come ebbi modo di affermare -in difesa di uno spaccapietre , che si chiamava Turi Scornavacche che, se non per il titolo di studio ma per la perspicacia e l’intelligenza che possedeva, poteva dare “punti” a tanti “alletterati”- oltre a tali doti, predisposizione alla cultura e all’arte, non possono essere “sempre” misurate col metro del titolo di studio. E delle mie qualità, che mi hanno tenuto “sempre” al di fuori dalle rigide linee di partiti e organizzazioni, tant’è che, ferme restando le mie convinzioni ideologiche nel rispetto delle opinioni altrui, da quasi un quarto di secolo non rinnovo alcuna tessera di partito; il che -ovviamente- mi ha visto sempre, o quasi sempre, in controtendenza, rispetto alle linee di potere dei vari organismi temporali. A tal fine, ritornando a Trilussa, mi pare appropriata -anche per chiarire il mio punto di vista espresso ieri a MARIA ROSA, circa il senso critico spesso espresso da Trilussa, pubblicare in calce a questo scritto l’originale di un “pensiero” espresso dallo stesso in epoca non sospetta: dicembre 1929 (che di seguito, per comodità di lettura, riporto e che -considerata l’eccezionalità di quanto vado a pubblicare- insieme a tutto il resto, opportunamente limitato alle iniziali del mio interlocutore- vado a pubblicare in altra parte di FB.- Che ne pensate, tu caro Franco e tu -se mi leggi- caro Liborio? Ed ecco Trilussa:
    ALL’OMBRA: Mentre me leggo er solito giornale Spaparacchiato all’ombra d’un pajaro
    Vedo un porco e je dico: -Addio majale! Vedo un Ciuccio e je dico: Addio somaro!
    Forse ste bestie nun me capiranno,Ma provo armeno la soddisfazzione
    De potè dire le cose come stannoSenza paura de finì in priggione !         Trilussa    Dec. 1929
    Scusami Liborio, solo ora ho letto il tuo commento. Eventualmente ne parleremo in seguito. Ciao
    Ieri (5 ottobre 2014) alle 18.10 · _______________________________


     

    Io non sono un credente, ma il definirsi "ATEO" per me significa affermare in modo assoluto, direi presuntuosamente, l'assenza di qualcosa di diverso dalla materia, assenza che può -in modo certo e palpabile, oltre che visibile- essere "scientificamente dimostrato" e provato. Ma tale concetto è proprio quello che io, sia pure da utodidatta tutt'altro che scientificamente preparato, contesto ai credenti. Basta un esempio: il sole esiste e chiunque di noi può vederlo; non occorre nulla per dimostrarlo. La religione invece, la religione in generale (partendo da quella "amministraata" dagli stregoni delle tribù più rarretrate, per finire a quelle che raccolgono milioni -se non miliardi- di persone che credono) ha bisogno non solo dell'ignoranza ma anche, se non soprattutto, della "disattenzione", della "pigrizia", della tendenza al "conformismo", delle moltitudini. Questo spiega perchè "la religione" ha bisogno -al contrario di quanto ho detto circa l'esistenza del sole- ha bisogno, dicevo, per afferamrsi e diffondersi, di tanti scritti, di tante parole, di tanti "divulgatori"....di tante chiese, pagode, moschee, templi, ecc. - Naturalmente da tali strutture e convincimenti traggono profitto -di sopravvivenza più o meno sufficiente o sostanzialmente vistosa- persone che, in pratica, taluni magari in buona fede altri da veri e propri "voraci" volponi, traggono sostentamento....e sviluppano la loro "carriera" professionale! Comunque, ritengo inutile dire che atei non si nasce (si nasce ignoranti) ma, semmai, si può diventare; e ciò avviene man mano si "allarga" la cultura e con essa la preparazione culturale e la "tendenza" al ragionamento del singolo individuo. Ecco perchè noi, non credenti -o, se volete, atei- non abbiamo motivo -nè interesse- a divulgare le nostre idee, le nostre convinzioni! Dimenticavo: il mese prossimo -giorno 20 per l'esattezza- compio 90 anni ..... e ne ho fatte di riflessioni!      
                                                                                               13 ottobre 2014.
    Salvatore Bova E....col conformismo imperante, chi si azzarda a commentare?

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    Continua.........