9/10 - Regalbuto. Il Blog di Salvatore Bova

NOTE E CRONACHE POLITICHE E DI ATTUALITA' da REGALBUTO 9/10)

Una breve premessa per informare chi, eventualmente, ha voglia di leggere quanto scritto in precedenza: lo può fare scorrendo l'altro Blog "bovaracconta.Regalbuto Memorie storiche di una città". Grazie.

 VITO CARDACI CARRINO - Stamattina un simpatica ragazzina mi ha chiesto se esiste ancora il carrubo de "L'albero di Giuda" ecco l'originale ... Piace a Adele Catania Cangi, Vito Cardaci Carrino, Federico Pruiti e altri 49. ....

TRECARICHI VITO - hai spiegato a questa ragazzina che se il parco di regalbuto non si è realizzato la colpa non è di grillo? gli hai spiegato che se in sicilia il m5s è dato al 35% la colpa è anche di tutti i vostri deputati regionali che all'unanimità hanno votato per mantenere il vitalizio a totò cuffaro? le hai detto che la vostra deputata nazionale ha votato contro l'arresto di genovese?Stamattina molti studenti sono usciti disgustati dal cinema perchè pensavano di andare a vedere il tuo bellissimo Albero di Giuda e invece sono stati costretti ad assistere a un lavaggio di cervello contro beppe grillo. tutto questo ,a una settimana del voto, i dirigenti scolastici non dovevano permetterlo.Mi dispiace dirtelo ma questa è stata un'occasione mancata.Hai rovinato il tuo capolavoro(a me piace tantissimo)per interessi di bottega. ....

MELANIA MESSINA - Te lo volevo domandare... eccolo il carrubbo... proprio "L'albero di Giuda". Non sono potuta venire alla proiezione a Regalbuto del tuo docu-film, ma c'è un dvd per caso per vederlo?

VITO CARDACI CARRINO - Secondo me tu sei dissociato, Trecarichi Vito. Potevo anche dire che il parco non si è fatto per colpa di S. Vito che porti come fregio delle tue assurde verità. Stamattina ho solo detto ai ragazzi che mi hanno accolto con un caloroso applauso, che uno dei pochi messaggi di speranza che passa dal documentario è la storia del dipendente Francis licenziato, che invece di aspettare 1000 euro al mese senza fare un cazzo, si è messo all'opera inventandosi un lavoro. Il mio documentario non fa sconti a nessuno, nemmeno a Grillo. Quindi la tua è una sterile polemica. A proposito: ma tu lo hai visto il documentario? se si, sei doppiamente in malafede!!. .....

SALVATORE BOVA - Vito, dai una prima risposta tu? Io, eventualmente e per buona pace di tutti, mi riprometto di farlo di seguito e come contributo -ormai- alla prossima tornata elettorale.

VITO CARDACI CARRINO - P.S. a proposito Trecarichi Vito, mettici la faccia che di santi ne abbiamo già abbastanza. TRECARICHI VITO io non ho criticato il tuo bellissimo lavoro ma il fatto che si poteva evitare di fare propaganda politica davanti ai ragazzi della scuola. .....................................................................................

VITO CARDACI CARRINO - Io non vado in giro a dire che la mafia non esiste, non faccio nemmeno le traversate dello stretto a nuoto, non prometto soldi a nessuno. mi stai scambiando per un altro mi dispiace....

TRECARICHI VITO - per chiuderla ti rinnovo i miei complimenti per il tuo capolavoro. ti saluto ciao e non avercela con me perchè anche io dico quello che penso.

ADRIANA FERRIGNO - In realtà questo non è "l'albero di Giuda": il primo, l'originale, il benedetto è stato estirpato da anonimo/i per protesta e fu anche lasciata al suo posto una poesia sulla bellezza del lago. In seguito l'albero fu rimpiazzato.

VITO CARDACI CARRINO - Ma dai? non lo sapevo.... una poesia sulla bellezza del lago? Sarebbe interessante recuperarla.

ADRIANA FERRIGNO - Lo sarebbe..

CARMELO VIRZI' - Meglio un italiano gelataio che mille Grillini.

SALVATORE BOVA - Non è che sia un peccato fare politica davanti ai ragazzi della scuola, anzi; il grave errore è quello di non insegnare A SCUOLA -per gradi, ovviamente, e, -questo si che è importante- senza preconcetti - LA POLITICA con la P maiuscola. NON E’ LA POLITICA che crea danni alla gente, sono i politicanti che -dicono loro- in nome e per conto di essa si impegnano: uomini e donne, persone insomma, chi in buona fede e chi no. C’è chi lo fa perché spinto dalla curiosità, più che dall’interesse di farsi notare e, magari, apprezzare, senza altro fine che la pura soddisfazione, e chi invece lo fa con la precisa determinazione -se ci riesce, e non che tale intendimento sia del tutto condannabile (vedremo all’occorrenza perché)- di intraprendere una vera e propria carriera politica! Già qui ai tanti impegnati in questa campagna elettorale porrei la domanda: avete lo strumento per poter distinguere gli uni dagli altri? Al limite ci possono essere argomenti più o meno validi e sostenibili, come quello, ad esempio di volersi dimezzare le indennità parlamentari, se eletti ma a, costoro, come a tutti quelli che da simili affermazioni si lasciano trarre in inganno, vorrei ricordare che per milioni di italiani più o meno giovani e con un avvenire senza prospettive, come molti di questi candidati, una ENTRATA mensile di otto-diecimila euro, oltre ai vari privilegi esistenti, NON FAREBBE AFFATTO MALE! Quindi, non sarebbe più logico guardare, più che i candidati, i manovratori dei candidati stessi?

                                                                       21 maggio 2014

21 maggio alle ore 8.41

SENTIMENTI SALVATORE BOVA - Nella vita si può essere buoni o cattivi o, magari, nella via di mezzo: né buoni e nemmeno cattivi del tutto. Le persone veramente buone non hanno motivo di cambiare. Se provano soddisfazione nel fare del bene, questa, l’intima soddisfazione, è il giusto premio che ne ricaveranno dallo stesso momento che, l’istinto a bene operare, l’anno avvertito e praticato, indipendentemente dalla condizione economica del soggetto. E’ in una società ingiusta che il bene viene, di solito, collegato al denaro, alla ricchezza.

Piace a Cristina Roccella, Maya Alessandri, Umberto Luigi Raspante e altri 5. 

MARIA ROSA - Se l'uomo fosse privo del libero arbitrio della volontà, come si potrebbe concepire quel bene per cui si pregia la giustizia nel punire i peccati e onorare le buone azioni? Non sarebbe appunto né peccato né atto virtuoso l'azione che non si compie con la volontà.
Agostino d'Ip pona 

SALVATORE BOVA - Giusto, cara Maria Rosa, e condivido. Resta il fatto che non solo non esiste -almeno fino ad ora, poi col....progresso chissà- alcuno strumento che possa misurare i sentimenti, ma non esiste nemmeno uno strumento che possa inculcare nell'individuo i sentimenti stessi. Questi -i sentimenti intendo- così come non possono essere "imposti", ma -al limite- possono essere "aiutati", "guidati" sia nel bene che nel male, sono quelle qualità caratteriali che formano, appunto, l'indole buona o cattiva dell'individuo. Purtroppo io non posso riferirmi a nessun luminare, mi limito ad esprimere, per di più con parole mie, personali riflessioni.

regalbuto,24 maggio 2014 ore 11.00 circa
Oggi,mi è stato dato un grande onore ,sono stata ricevuta in casa del compagno Salvatore Bova che dopo i convenevoli di rito ,mi ha parlato del suo vissuto e mostrato documenti che testimoniano le lotte fatte per il paese di Regalbuto. è stato un vero piacere poter discutere con una persona che ha tanto ancora da dire sulla politica del nostro paese pur restandone fuori ufficialmente per questioni personali. Consiglio ai giovani che si vogliono avvicinare alla politica di andare a conoscere un così grande personaggio...Grazie compagno Salvatore e grazie alla tua cara moglie Carmela...

TIZIANA VINCENZI - Carissima Adele ho avuto anch'io il gradito piacere di conoscere una persona illustre come Salvatore Bova ritengo che oggi non ci sono persone che possono paragonarsi alla sapienza di quest' uomo... E'stato di grande insegnamento e la fortuna è' che ha ancora tanto da dire ... Da parte mia non posso che augurargli lunga vita.
24 maggio alle ore 14.51

                                                          

ANDREA e CINZIA LONGO - io personalmente non lò conosco di persona ma ne ho sentito parlare! e se la gente racconta di lui è sicuramente un grade uomo salve turi bova.  24 maggio alle ore 19.08

 

Salvatore Bova - 26 maggio 7.32: Purtroppo per i motivdi salute, ripetutamente segnalati, riguardanti pricipalmente mia moglie, immobilizzata a casa, e i limiti che i problemi di salute e l'età mi impongono, ho potuto dare un modestisimo contributo al positivo risultato che il PD ha conseguito a Regalbuto. in queste elezioni europeee. Mentre questo mio modesto contributo si è prticamente espresso attraverso le "puntate" su Facebook, il merito del successo -ammesso che di successo si possa parlare, considerata la bassissima percentuale di partecipanti al voto- che il PD ha conseguito nel nostro comune, va attribuito, indiscutibilmente, al gruppetto di attivisti guidati in modo particolare dalle più o meno giovani -oltre che dal giovane Salvo Roccella- che nella foto sotto riportata possono essere rivisti, insieme alla candidata TIZIANA ARENA. A tutti loro, e ai pochi attivi volenterosi che si sono dati da fare, va quindi riconosciuto il merito di questo successo.

Adele Catania Cangi Grazie Salvatore Bova a nome di tutti noi anche x il tuo contributo Salvatore Bova Figurati! In queste condizioni -considerazione che vale sia per me che per il PD- era veramente il meno che potessi fare.

Salvatore Bova MESSAGGIO PER ADELE, TIZIANA e i coniugi ANDREA e CINZIA LONGO.
Scusatemi se soltanto ora riscontro quanto di lusinghiero è stato da voi scritto nei miei riguardi lo scorso giorno 24. Volendo avrei potuto farlo a mezzo telefono o messaggio personale; non l’ho fatto perché mi sembrava -e penso lo sarebbe stato- scorretto, visto che voi avete preferito farlo pubblicamente. Non ho avuto materialmente il tempo di farlo prima: soltanto ora, infatti, mi accingo ad aggiornare il mio Blog, dove andrò ad inserire -non tutti, ovviamente- gli argomenti che ritengo valga la pena conservare, compreso il presente, che vi rimetterò nella pagina del Vostro Diario di Facebook. Vi ringrazio di cuore per l’opinione che avete di me -e che in modo così lusinghiero avete espresso- e non mi resta che dirvi, non avendo -data, anche, la mia età- sufficiente conoscenza delle vostre squisite persone, che siete e resterete sempre nel mio cuore, oltre che nei miei pensieri. Vi ringrazio ancora e vi auguro tutto il bene possibile. Regalbuto, 27 maggio 2014
              Salvatore Bova (Su Facebook: Parliamo di politica o cosa?).

28 maggio 2014

Andrea Romano - Ho letto che il sindaco ha incontrato uno dei primi profughi che regalbuto deve ospitare, un ragazzo di circa vent'anni si presume per un futuro migliore. Mi pongo una domanda .vedo molti giovani a regalbuto che cercano lavoro disperatamente e non solo giovani.la mia domanda è come debbano vivere queste famiglie negli anni avvenire ? Non è una critica ma una realtà.

Piace a Patrizia Bisignano, Giusy Plumari, Nunzio Leanza e altri 32.

COSTANZO LUISA - Negli anni avvenire i ragazzi italiani saranno dei barboni, è una realtà.

VITO PLUMARI - bravo andrea a loro ci pensiamo x noinulla.

MELANIA MESSINA - Se non c'è lavoro per noi,per loro lo si trova perché si adattano a fare qualsiasi cosa.

SALVATORE BOVA - Scusate questa mia intrusione. Ho letto il "peniero" -pensiero sotto diversi punti di vista- del Sig. Andrea Romano. Vi leggo una constatazione mista ad una certa, comprensibile, preoccupazione. E, dal mio modesto punto di vista, non ha tutti i torti. Se da un lato non è "umano" negare appoggio e solidarietà a chi ne ha bisogno (e che, pur avendo fame, non si sottrae al "bisogno istintivo" di dividere con lui il tozzo di pane che ha in mano!) dall'altro lato non posso che esprimere preoccupazione per la grave situazione economica, occupazionale, e quindi sociale, in cui la popolazione residente -ormai da tempo- versa. In tale contesto, mi sembra più verosimile il commento della Signora (o signorina?) Melania Messina che. tutto sommato, dice che questi profughi "si adattano a fare qualsiasi cosa"; in parole povere anche quei lavori che i "nostri" non fanno o non vogliono più fare, direi da tanto tempo. A tal proposito mi viene in mente un "esempio" particolare, che si riferisce a un fatto avvenuto pochi mesi addietro, per l'esattezza la fine dello scorso anno: quindi circa sei-sette mesi addietro. Un rumeno, che ho appena intravisto una volta e non so se si trova ancora a Regalbuto, in compagnia di altri due o tre connazionali, con una vecchia 500 -avuta in prestito da una connazionale- andava a raccogliere arance a Paternò per 20 euro al giorno! Andavano la mattina presto e rientravano la sera....., in più dovevano pagarsi la benzina e le eventuali spese di manutenzione della vecchjia 500. Per non dilungarmi, a questo punto mi chiedo: quali sono, ormai da tantissimi anni, le prospettive dei giovani -e anche dei meno giovani e dei senza lavoro- di Regalbuto e, più in generale, le prospettive della nostra cittadina? Una risposta -e non soltanto ipotesi o promesse di impegno- mi attendo da chi a Regalbuto riveste incarichi amministrativi, politici e sindacali; ma, si badi bene, dovrà essere una risposta che soddisfi non me -che nulla o pochissimo ho ancora da chiedere- ma l’intera collettività e in modo particolare la massa della popolazione che -direi supinamente ed inerte- maggiormente ha bisogno!!

NUNZIO LEANZA - ad ogni profugo lo stato li da 30 euro al giorno più vitto alloggio le sigarette!!!!

FRANCESCO BIVONA - Vi pregherei di informarvi. Nei prossimi giorni un comizio sulla Attivita amministrativa dell'anno trascorso, re informerà anche di questo, piu di quanto abbia gia fatto in questi giorni con associazioni, medici e incontri nel quartiere della Grazia. Basta leggere per il momento l'articolo pubblicato su Dentroilcomune.it . ‪#‎facciamolanostraparte‬. Un saluto.

Su Sei di Regalbuto se…. - SEGUONO ALTRI 7 COMMENTI.

SALVATORE BOVA - Non vogio ergermi a giudice o pormi al di sopra di altri. Tutti abbiamo i nostri "punti di vista", il nostro modo di pensare, il nostro modo di vedere e considerare le cose, il nostro modo di esprimerci, ecc., ma nessuno di noi esseri umani -e in ogni caso a Regalbuto- nessuno di noi è, o può considerarsi, superiore agli altri, anche ai più umili. Riflettevo, proprio stamattina, prima di alzarmi, sul fatto che tutti noi -umani- siamo portati, fin tanto che ragioniamo, a riflettere e, sulla base delle nostre riflessioni, pervenire a determinate conclusioni, a determinate convinzioni. E ciò avviene indipendentemente dal grado di cultura del singolo. Certo, la cultura -maggiormente se sostenuta da una preparazione didattica, e in misura normalmente proporzionata al grado e alla "consistenza" della preparazione stessa- "aiuta" e "può allargare l'orizzonte al nostro riflettere, al pervenire a determinate convinzioni, e, in considerazione di ciò, AL NOSTRO OPERARE! Questo mio scritto l’ho “fatto” al solo scopo di indurre tutti gli altri coi quali vengo in contatto, indipendentemente dalle loro convinzioni, anche politiche, a giudicare sempre -prima di sostenerle- le affermazioni e le notizie fornite da altri, sulla base delle proprie convinzioni personali e non in base all’appartenenza ideologica o di partito. In questo momento, in ordine a quanto forma oggetto del presente post e a quello che sto ascoltando dalla TV, circa la situazione a Lampedusa (sono appena trascorse le 14) appare evidente che tanta gente, più che pronunciarsi sulla base di dati e notizie veritiere, si pronuncia solo sulla scorta delle proprie convinzioni ideologiche -che più che proprie- sono convinzioni “altrui” fatte proprie; convinzioni che più che di carattere ideologico io giudico, oltre che sfacciatamente egoistiche, SEMPLICEMENTE DETTATE DALLA CATTIVERIA VERSO IL PROSSIMO!

MARIA FIORENZA - Io sono emigrata all'etá di 18 anni,sono lontana dalla mia famiglia ,facendo tanti sacrifici cerco di essre minimo due volte l'anno di venire a trovare mia Mamma é mio Papá ,tutte le volte che vengo ,vedo solo povertá ,giovani che non hanno lavoro ,persone che stanno a casa ,perché non si possono permettere di andare a farsi una passeggiata,perché non hanno soldi in tasca,mi piange il Cuore vedendo che fine abbiamo fatto ,spero che aprite gli occhi é dare il giusto vivere ,a tutti.A testa alta posso solo dire che Amo la mia terra ,Amo tutti i miei Compaesani ,scusate gli errori non sono una persona con studi elevati ,ma da persona umile,vorrei tanto vedere il sole nella mia terra e non L'oscurita!!!!Un saluto dalla signora Fiorenza orgogliosa ,figlia del mio grande Papá,piccolo di staura ma un grande Uomo per Me....

MARIA FIORENZA - Egregio signor Bova,noi non ci conosciamo ,ho apprezzato il suo giudizio e parere,riceve tanti saluti da parte mia e mio Papá ,che ha avuto tanta stima e rispetto per lei,e come dice lei ogni persona ha diritto ad esprimere il propio pensiero!!!

FRANCESCO BIVONA - Non confondete la visione politica generale sulla gestione dei migranti con l'attività che si svolge a Regalbuto, finanziata interamente dallo Stato e che non intacca il bilancio comunale.
Sempre su Sei di Regalbuto se…. - SEGUONO ALTRI 6 COMMENTI.

Conversazione con Alberto Campagna, Nicola Manoli, Michelangelo Gamiddo, Matteo Venticinque, Salvatore Bova, Alice Bonina, Peppe Piemonte, Lina Lo Iacono e Maria Grazia Timpanaro

Nicola Manoli

29 maggio 20.21.47

Salvatore, la tua esperienza e la tua saggezza sono importanti per tutto il gruppo.

Matteo Venticinque - direi più che azzeccato   Maria Grazia Timpanaro - Grazie per

l'invito, fatemi sapere quando vi riunite la prossima volta, e' una bella iniziativa  - Nicola Manoli - Benvenuta Mary!

Salvatore Bova -  Io, da nonno -se non proprio da bisnonno- non posso che dirvi: Continuate! Speriamo che altri, tanti altri, si associno. Del resto è nel loro interesse, nell'interesse di tutti i cittadini, specie per i più giovani e per i senza lovoro. Se posso mpermettermi di darvi un consiglio, è questo: NON LASCIATEVI CONDIZIONARE, in negativo naturalmente, DA CHI -anche se trattasi di partiti- HA INTERESSE A CHE LE COSE, specie per loro, NON CAMBINO. E, per quanto , riguarda gli apprezzamenti espressi sopra: Vabbè, Nicola, grazie, ma non esageriamo. Buon lavoro a tutti voi.

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                Generazioni e confronto:
                         Incontro con Salvatore Bova

                                        Posted on 27/05/2014 by Cristina Roccella

                                             

  Salvatore Bova, nato a Palermo nel 1924, è stato sindaco di Regalbuto per 3 volte (1956-60, 1963-67, 1993-97). Ferroviere fin dall’età di 17 anni, è stato trasferito a Regalbuto nel 1952, dove si è iscritto alla sezione locale del Partito Comunista Italiano (PCI). Per anni è stato prima esponente locale di primo piano del PCI e poi del Partito Socialista Italiano. Ha lasciato Regalbuto negli anni settanta per poi tornare nel 1992 e ricandidarsi alla carica di Sindaco assieme a un movimento giovanile, con cui è stato rieletto sindaco per la terza volta, anche se l’esperienza è durata poco più di un anno

                              _______________________________

            Il nostro magazine è parte di un progetto culturale che riguarda anche la formazione dei giovani, per spingerli all’attivismo e liberarsi dall’immobilismo regalbutese. La nostra generazione si forma attraverso l’istruzione, i filosofi, i libri di letteratura. E’ una generazione qualificata e teoricamente formata, ma incapace di portare il cambiamento. La vostra generazione invece sembrava avere in testa progetti di crescita e cambiamento anche senza avere una formazione specifica. Da dove veniva la vostra formazione, che certamente non veniva dal sistema scolastico?

La mia formazione culturale è bassa, ho frequentato quello che allora si chiamava avviamento professionale, che era poco più delle elementari. Io ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare molto presto, a 17 anni, grazie al fatto che mio padre fosse già dipendente delle Ferrovie dello Stato. Cominciai il mio primo lavoro durante la guerra, quando Trapani era zona militarizzata, e il mio primo incarico fu quello di telegrafista (colui che trasmetteva le comunicazioni).

Nessuno in particolare mi avvicinò alla politica, io credo che la politica sia un fatto istintivo: ci si sente più o meno vicini a chi ha più bisogno di te e si è spinti ad agire. Io vidi nel mio piccolo stipendio un grande riscatto sociale, una piccola cosa che molti come me non avevano. Provenivo da una realtà difficile e vidi nel lavoro la mia vera indipendenza.
Mi avvicinai alla politica grazie al sindacato ferrovieri provinciale, di cui fui nominato segretario a soli 20 anni. Già ero battagliero al punto che fui punito per una mia intemperanza davanti al Direttore Generale delle FS. Mi punirono con una scusa e poi approfittarono della mia firma su un manifesto della CGIL che andava contro lo sbarco degli americani a Napoli per trasferirmi.

Nel 1952, a 27 anni, fui trasferito a Regalbuto. Quando arrivai mi ero già iscritto al PCI di Trapani, perchè, nonostante un mio primo avvicinamento al PSI, avevo capito che era l’unico partito che portava avanti un progetto di unità delle classi lavoratrici e il suo programma mi rappresentava.

Che paese trovò una volta arrivato a Regalbuto?


Nel maggio del 1952 a Regalbuto trovai una popolazione che per la stragrande maggioranza era composta da braccianti agricoli e piccolissimi proprietari terrieri e pochi privilegiati. Una cosa che mi colpì particolarmente fu che il piano terra del Palazzo Comunale era occupato dal Circolo G.F. Ingrassia, quello che tutti chiamavano il “Circolo dei nobili” (a cui erano iscritti i grandi proprietari terrieri e la burocrazia). Inoltre c’era la Banca “La Riscossa”, che era lo status simbol dei padroni sin dal 1927.

Come si avvicinò al PCI di Regalbuto e cosa trovò in quella sezione di paese?

Come ho già detto ero iscritto al partito da poco e per un comunista era normale presentarsi alla sezione locale quando ci si trasferiva sul posto. Gli uomini del PCI erano persone con idee proprie e forti, persone che nonostante fossero in stragrande maggioranza agricoltori o edili avevano forza e voglia di lottare per le proprie idee. Quello che mancava al PCI regalbutese era una leadership in grado di attirare il consenso della massa e i miei compagni, conoscendo nel tempo il mio carattere, video la caratteristica di leader in me. Infatti nel 1956 mi candidai a Sindaco con la lista “Unione Democratica”, formata da PCI, PSI e indipendenti e fui eletto insieme ai 24 consiglieri di maggioranza.

 

Tra i luoghi comuni più in voga tra i politici c’è quello che oggi le cose non si possono fare perché non ci sono i soldi. Ma è stata solo la disponibilità economica a determinare quanto fatto dalla generazione di politici a cui appartiene?

Gli amministratori di oggi sicuramente vivono delle difficoltà da questo punto di vista. Purtroppo gli enti pubblici subiscono continui tagli, ma questo non può bastare a giustificare chi non fa niente. Negli anni in cui ho governato le idee erano portatrici di prospettive di sviluppo. Quello che si faceva non si faceva solo perchè si aveva la disponibilità economica, ma perchè si andava in un senso piuttosto che un altro.

Come può la nostra generazione riappropriarsi di quanto ha perduto?

Ci vuole organizzazione, formazione e mobilitazione. Indipendentemente dalle idee politiche.

Il suo contributo, la sua esperienza, la portano a riflettere indubbiamente sul mondo di oggi. Può illustrarci alcune sue proposte per il futuro del nostro territorio?

Da anni io porto avanti due proposte principali per il futuro di Regalbuto. La prima riguarda la valorizzazione del Lago Pozzillo. Molti ne parlano, ma purtroppo negli anni si è fatto poco. Io credo che il lago debba essere valorizzato soprattutto da un punto di vista turistico sportivo. Sul Lago Pozzillo è possibile organizzare diverse gare di sport acquatici, che lo renderebbero punto di riferimento di tutti gli appassionati. E inoltre si possono sfruttare molto meglio le strutture sportive che lo circondano.

La seconda proposta viene da lontano e riguarda la bentonite. Pochi regalbutesi sanno che Regalbuto ha un territorio ricchissimo di questa argilla, che viene usata per la fabbricazioni di isolanti per l’elettricità. Avevo portato avanti una proposta per lo sfruttamento industriale della bentonite già nel 1967, ma da allora nessuno ha pensato di sfruttare questa ricchezza del nostro suolo.
 

                                                                    

                                                                                     *****

 

Salvatore Bova - A proposito del diverso modo di considerare il ruolo che ha avuto la Cassa Rurale  La Riscossa a Regalbuto, che ha  ha generato il botta e risposta fra Gaetano Vitale e Cristina Roccella e il testo dell’intervista fattami dalla Roccella, mi sembra opportuno fare, almeno, qualche piccola precisazione. Anzitutto, evidentemente trattasi di un semplice, involontario errore di Cristina, il mio terzo mandato di Sindaco si svolse -forse nella realtà ha ragione Lei, per poco più di un anno- ma sulla carta almeno, per quattro anni: dalla primavera del 1993 al 1° aprile del 1997. Mi dimisi infatti all’indomani della presentazione, al Genio Civile di Enna, del Piano Regolatore Generale di Regalbuto con tutti gli allegati di rito, rinunciando di fatto all’ulteriore proroga del mandato al successivo autunno del 1997. Già era stato abbastanza, per me e i cittadini, aver tenuto testa per così tanto tempo a tutti quelli -partiti, cosiddetti collaboratori, leggi ”capestro” promulgate ad hoc, ecc.- che si erano adoperati per rivalersi da sconfitte, sia politiche che personali, accumulate dall’elezione del ’93 in poi. Nel merito, sarebbe troppo lunga e variegata la lista dei fatti e dei soggetti da stilare. Per carità di patria, e, appunto,  per non rinvangare episodi e circostanze non proprio edificanti, mi esimo dal farlo, almeno per il momento.
 Per quanto riguarda la nascita e la crescita de “La Riscossa”, è sufficiente dire che questa nacque sulle ceneri della Cassa creata, presieduta e gestita -a modo suo- da Don giuseppe Campione, collaboratore (con l'altro prelato dellla provincia di Catania -Padre Franco di Valguarnera- di cui entrambi i comuni, oltre a Caltagirone, facevano parte) di quel Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, avversario acerrimo del nascente fascismo, e da quest' ultimo considerato e definito “comunista bolscevoco migliolino”, in quanto forte sostenitore -come i comunisti dell'epoca- della Riforma Agraria. Comunque, le due casse, o banche che dir si voglia, avevano come base fondante: quella di Don Giuseppe Campione, la gran massa di piccoili e piccolissimi agricoltori -per la maggior parte prorietari di piccolissimi appezzamenti, tanto da poterli assimilare ai veri e propri braccianti agricoli- la seconda, La Riscossa, voluta e fondata dai fascisti -e guidata per tutto il periodo mussoliniano da esponenti di spicco come i Lo Giudice, uno dei quali fu Federale di Catania- aveva, come massa di associati, oltre alla parte più benestante dei proprietari terrieri, quel cosiddetto picccolo ceto medio formato da piccoli imprenditori, commercianti ed esercenti -per meglio intenderci “i putiari”- di Regalbuto che godevano, o subivano, a seconda dei punti di vista, dei “favori” della Cassa. Per il resto concordo sia con quanto evidenziato da Cristina Roccella che da quanto sostenuto dall'amico Gaetano Vitale, circa l'utilità che i predetti Istituti, tutto sommato, hanno svolto, e la Riscossa continua a svolgere, a favore dei propri associati e della cittadinanza in genere.

                                                              

                                                                                     ______

                                                           

1. Gaetano Vitale on 28/05/2014 at 1:23 pm said:

   Per ovvi motivi, non posso essere assolutamente d’accordo sulla “…Banca La Riscossa che era lo status symbol dei padroni sin dal 1927…”. Chi conosce la storia sa che l’allora Cassa Rurale ed Artigiana LA RISCOSSA (acronimo di L.avorare A.lacremente R.isollevando I S.oldati C.he O.perarono S.enza S.perare A.llori ) fu la fortuna dei nostri bisnonni e nonni perché disponendo di capitali (sotto forma di mutui da restituire a poco a poco) ebbero la possibilità di acquistare chi qualche piccolo appezzamento di terreno, chi gli attrezzi per poter svolgere l’attività di artigiano, altrimenti assolutamente impossibile nella povertà del dopoguerra (si parla di Prima Guerra Mondiale). Infatti, sebbene l’idea di costituire la Cassa Rurale ed Artigiana partì da due avvocati (i cugini Lo Giudice) i soci furono, NON prevalentemente ma SOLTANTO, contadini, artigiani e operai. Se si va a rileggere i nomi dei soci fondatori, sotto la statua dei due cugini Lo Giudice posizionata all’ingresso della Banca, ci si rende conto che i 60 nominativi erano tutte persone, non ricchi né benestanti, che si resero conto che soltanto con la cooperazione ci si poteva risollevare dalla condizione di povertà. Quando, nel 1987, ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare nella mia banca, sentivo tante persone e clienti che dicevano “…se non fosse stato per la banca…”. Con questo voglio soltanto dire che “le banche dei padroni” erano altre, ed infatti, successivamente, queste banche divennero, e lo sono tutt’oggi, organismi che operano nella finanza mondiale con tutti i discorsi che ne conseguono e che, purtroppo, subìamo.
   
   Cristina Roccella on 28/05/2014 at 7:07 pm said:
   Capisco le ragioni di chi lavora da anni in quella banca, ma storicamente è così. “La Riscossa” (come si evince anche dall’acronimo in cui si trova anche la parola “soldati”) fu fondata in epoca fascista per sopprimere la precedente banca fondata da Don Giuseppe Campione, molto più vicina ai ceti più poveri. Fu una scelta politica. Non dico che questo istituto non abbia portato alcun vantaggio al nostro territorio, ma che fosse percepita come la “banca dei padroni” è ovvio, visto le sue origini. E’ inutile paragonare i grandi istituti di credito, che oggi influenzano l’andamento dell’economia finanziaria, a una banca strettamente legata a un territorio come il nostro. Per Regalbuto quella era la banca dei padroni. Poi questo può aver portato dei vantaggi anche a moltissimi che non sono padroni, ma è indubbio che soprattutto negli anni della sua fondazione fosse così. Basti pensare alle dinamiche che facevano diventare soci o che permettevano di lavorarci. Come vuoi che la percepisse la stragrande maggioranza dei regalbutesi che ne stava fuori? Naturalmente negli anni tutto questo è cambiato, si parla di passato remoto. Ora è una banca moderna (purtroppo) e quindi certe dinamiche non esistono più. Ma devi capire che l’intervista a Bova parla della Regalbuto di quegli anni. Nessuno sta offendendo la banca per cui lavori, ma si sta parlando di cosa succedeva in un certo periodo storico sul nostro territorio. Se ci rifletti, se guardi i nomi e le famiglie coinvolte, vedrai che la storia non mente. Con questo mi auguro fortemente che la banca torni a fare del bene al territorio, dato che oggi è una banca come le altre…

   
   
2. Gaetano Vitale on 28/05/2014 at 7:44 pm said:

   La banca nacque nel 1922, quindi quattro anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale (1915/1918) e quando ancora il movimento fascista era agli albori forse nel nord Italia ma non nel sud. E’ vero che la famosa “marcia su Roma” avvenne nello stesso anno ma, considerando pure che i mezzi di informazione non erano così veloci nel dare le notizie come lo sono oggi, non credo proprio che in quel periodo ci fu una rivoluzione “bancaria” (concedimi il termine) soprattutto ai danni di Don Giuseppe Campione, che sappiamo tutti il peso politico che aveva a Regalbuto e non solo. A conferma di ciò, aggiungo che il movimento delle Casse Rurali ed Artigiane, in tutta Italia, fu appoggiato proprio dai preti e dalla Chiesa unitamente al movimento delle Banche Popolari. Mio nonno Agostino Vitale, che era un bravo artigiano muratore (sono frutto del suo lavoro le pietre lavorate con uno scalpello che formano il perimetro a confine del nostro Monumento Ai Caduti) non era certamente né “padrone”, né latifondista, né ricco, ma artigiano che si guadagnava da vivere con il lavoro di ogni giorno e, come lui, tanti altri che ebbero la lungimiranza nell’acquistare le quote per poter diventare soci della nascente banca. Vedi, io posso “percepire” una cosa che poi nella realtà risulta essere diversa. Facendo un salto dal passato fino ai giorni nostri, ti posso garantire che, ovunque nelle nostre filiali, la caratteristica di banca locale fa sì che i nostri clienti non sono “numeri” bensì “persone”, e la dimostrazione di ciò è visibile nel “successo” che ha la BCC LA RISCOSSA anche nelle nostre nuove filiali (Catania, Aci Castello, Siracusa).
   
   
   

   Salvatore Bova - PURTROPPO CON FACEBOOCK NON C'E' NIENTE DA FARE. CHI HA INTERESSE AD AVERE -O DARE- QUALCHE NOTIZIA …... DIVERSA, PUO' TENTARE, sempre su Fb, DANDO UNA SBIRCIATINA A "parliamo di politica.....o cosa?" OPPURE sul Blog: "REGALBUTO.Il Blog di Salvatore Bova". Entrambi i siti sono aperti a tutti, indipendentemente dall'orientamento politico-ideologico.                                              30 maggio 2014

   

   
    Mario Cardaci - Caro Salvatore forse nella storia del paese mai nessuno ha fatto per ben 3 volte il sindaco quindi votato da diverse generazioni di persone tu sei un vincente e come amico ritirati dalla politica da vincente ormai sei rimasto nella storia del nostro paesello non solo perché per tre volte sindaco ma anche perché credo sei stato l'unico sindaco forestiero e non solo anche il più anziano hai battuto tutti i sindaci della storia del paese. ormai la gente e'troppodelusa dai politici si vede dalle percentuali di votanti e dalle numerose schede nulle e bianche.con affetto il tuo amico mario.
   Salvatore Bova - Caro Mario, ti ringrazio per gli apprezzamenti espressi , come del resto altre volte hai fatto, sia verbalmente che in questo sito, e come te anche altri, ma ti ringrazio anche -se non soprattutto- per il “consiglio” che mi dai nel non insistere nel parlare di politica, anche perché i cittadini, in generale, sono talmente stanchi e sfiduciati che, insistendo con certe mie “presenze” in tale campo…..correrei il rischio di “mettere nell’ ombra” i meriti che la gente stessa, in generale, mi ricosce. Penso di non sbagliarmi nel dare tale interpretazione e a ciò intendo rispondere. Vedi, ciascuno di noi ha il suo carattere -e col carattere il suo modo d’agire- e da esso scaturiscono prese di posizione, iniziative e comportamenti. Quando arrivai a Regalbuto , nel ’52, agivo e mi comportavo come -nell’arco di poco più di un anno- agivo e mi comportavo, nell’ordine, a Trapani, ad Avola e Caronia. E sì che, modestia a Parte, in queste località, i colleghi, i dipendenti e i cittadini con i quali venivo in contatto, manifestavano (evidentemente era questo il motivo che causava i repentini, continui miei traserimenti!) manifestavano, dicevo, simpatia e cordialità, da me apertamente ricambiate. E così che mi presentai, e con loro mi comportai -e poi, ovviamente continuai- ai nostri compaesani; i quali, bontà loro -come tu hai evidenziato- hanno ripetutamente e “largamente” ricambiato.
   A 90 anni, il prossimo 20 novembre, non si può pensare che io abbia particolari ambizioni o obiettivi da raggiungere. E’ perché, come la quasi totalità dei cittadini, sono “nauseato” dallo sfacciato egoismo e dall’evidente disonestà di chi -ormai da decenni- fa politica senza avvertire il bisogno, non dico di “sbattere la porta”, ma, quanto meno, di dissociarsi da simile “banchetto”. Tradirei me stesso e non solo i regalbutesi, che, magari solo per sentito dire mi conoscono, se non facessi qualcosa compatibile con la mia età e le mie condizioni: mettere per iscritto le mie riflessioni, che vogliono essere solo delle esortazioni -e spero di non sbagliarmi- a non farsi prendere in giro dal primo venuto, solo perché dice o promette…..ciò che loro vorrebbero. E questo, per giunta, nella loro completa “immobilità” d’azione!!!!!!!
                                                                                       31 maggio 2014
   
                                                                ________
   

   
   

                                           

   Il sacerdote Angelino Cardaci, mio carissimo e fraterno amico, oltre che boviano era - a modo suo- un simpatizzante di Alleanza Nazionale, ma non era il solo......

                                                                                                                                    2 giugno 2014

   A PROPOSITO DEL SACERDOTE ANGELINO CARDACI - Ripropongo sinteticamente

   quanto già pubblicato qualche giorno fa.......e il seguito, almeno fino a un certo punto.

   Su Facebook :  Regalbuto sei sempre nei nostri cuori, oltre che sul Blog Parliamo di...

   Mario Cardaci‎. Regalbuto Sei Sempre Nei Nostri Cuori. 31 maggio nei pressi di Regalbuto

   Padre Cardaci u viecchiu come si diceva a Regalbuto quando era ancora in vita — con Patrizia Bisignano.

   
   

   Piace a te, Mario Cardaci, Alfredo Fragati, Gaetano Punzi e altri 27.

   
   

   Commenti di SALVATORE SGROI – PATRIZIA LIBERTO – FRANCA D'AGATE: È per caso padre cArdaci! Che fumava come un turco? Ed era a santa Maria? - GIUSY MACCARRONE: Mi ricordo di Padre Cardaci che c'era la processione di San Vito . Lui Pregava a visto mio marito allora fidanzato e tra lAve Maria ci dice come se pregava Turi avi tri iorna ca t'aspiettu e mio marito :Padre Cardaci ho avuto da fate e lui sempre pregando e tu sempri sccussi mi dici. So che questo aneddoto non lo mai scordato ogni quando ci penso mi vengono le lacrime dal ridere. - MARISA PITTALA': grande è stato il mio maestro di musica,sono venuta apposta dalla Germania e il giorno di San Vito in Chiesa Madre ha battezzato mio figlio anche se era in eta' molto avanzata è stato uno spasso!!!!!!!! - NANDO CONTINO: Si, Padre Cardiaci....prima che alla Chiesa Madre era vice parroco nella parrocchia Santa Maria. Ero suo chierichetto.....quante messe ho servito con lui celebrante! Ogni volta che mi incontrava, anche dopo tanti anni, me ne parlava ed era una....rimpatriata. - ENZO D'AGOSTINO: Se' Cardaci ma non so se erano fratelli arebbe il cognato del maestro Secondo? - MARIO CARDACI: La moglie del maestro Secondo e' Cardaci ma non so se erano fratelli - ANGELA BISICCHIA: Certo lo ricordo - PATRIZIA BISIGNANO: Impossibile dimenticarlo. Mi ha dato lezioni di pianoforte da bambina. Grazie Bova, bei ricordi. - SALVATORE BOVA - A proposito di ricordi, cara Patrizia -e sempre a proposito, tutto bene, vero?- e di Angelino Cardaci, oltre che a riportare la foto, questo è quello che ho già scritto sui miei Blog: Il sacerdote Angelino Cardaci, mio carissimo e fraterno amico, oltre che boviano era - a modo suo- un simpatizzante di Alleanza Nazionale, ma non era il solo...... Comunque, al più presto pubblicherò qualcosa in merito. 2 giugno 2014.

   PATRIZIA BISIGNANO: Sto bene grazie, spero anche tu. Si so benissimo che padre Cardaci aveva una discreta devozione per la "fiamma" . Sai ti confesso una cosa. Mio nonno paterno non nutriva molta simpatia per i preti in generale. Ma chissà perchè con lui c'era una certa sintonia. Mi fa sempre piacere leggerti caro Bova. Ti auguro una serena giornata. 

    

                                                                    *****

   
   

   QUANTO SOPRA E' LA PREMESSA A QUELLO CHE MI ACCINGO A SCRIVERE SU ANGELINO CARDACI, come detto sopra, MIO CARISSIMO E FRATERNO AMICO.

   Ci tengo a precisare che seppi della sua scomparsa, casualmente, poco tempo fa, quando da Avola sono ritornato -direi definitivamente- a Regalbuto, cioè qualche anno addietro. Per sette-otto mesi ho tenuto sui miei blog l'invito, rivolto agli eventuali visitatori, a mostrarmi -per la visione e l'eventuale copiatura- una sua foto. Alla notizia della sua scomparsa, e i fatti che -sia pure succintamente- di seguito esporrò sicuramente ne confermeranno la fondatezza, sono rimasto profondamente colpito e rattristato. MI SENTO PERTANTO IN OBBLIGO DI MANIFESTARE PUBBLICAMENTE I MOTIVI DI GRATITUDINE CHE A LUI MI LEGAVANO E CHE, IN MINIMA PARTE, COMPENSANO IL MIO INVOLONTARIO OBLIO NEI SUOI CONFRONTI.

   Che di stima e simpatia reciproca si trattasse, lo dimostra il fatto che comincerò col parlare di fatti che risalgono ai primi degli anni '50, per la precisione al 1952, quando -come conseguenza del mio ultimo trasferimento “politico” (questa la mia tabella di marcia nell'arco di un anno: Trapani, Avola, Caronia e Regalbuto!) mascherato da “esigenze di servizio”. Fra i primi a conoscere e stimare, oltre ai tanti compagni già informati dei miei “precedenti”, ci fu la conoscenza di questo Prete di cui mi resi subito conto si trattasse di un prelato con spiccata simpatia verso persone -e idee- notoriamente di destra, e ciò anche in quanto conseguenza di un certo “sistema” di dirigere e amministrare non solo il Clero locale, ma anche -se non soprattutto- quel partito cattolico, che da questo sistema era profondamente condizionato e ispirato. E come ho in precedenza accennato, nel Clero locale, non era l'unico a pensarla così. E, pure con le mie convinzioni ideologiche completamente diverse, comprendevo il malessere di questi prelati corretti, verso certi sistemi molto discutibili di chi o di coloro che li rappresentavano, almeno localmente, ERO -COME SONO- PORTATO A GIUDICARE LE PERSONE, PIU' CHE IN BASE AL PARTITO (O IDEOLOGIA) DI APPARTENENZA, IN BASE AL LORO MODO DI OPERARE, IN BASE AL LORO MODO DI COMPORTARSI. Ciò spiega -sicuramente- questa reciproca stima e simpatia che, fin dall'inizio del mio arrivo a Regalbuto, mi legò ad Angiolino Cardaci.
   

   SI, PERCHE', a distanza di due-tre mesi dalla conclusione -per di più vittoriosa, per quelli che sarebbero stati i lavoratori della costruenda Diga Pozzillo- di quella imponente manifestazione, come un fulmine a ciel sereno, ARRIVO' IL MIO TRASFERIMENTO DA REGALBUTO! E col trasferimento undici giorni si sospensione dal grado e dello stipendio perchè ricoprivo cariche politiche senza l'aurorizzazione de Direttore Generale (ing. Di Raimondo di Modica)! Lascio a chi legge un giudizio in merito. E' per chiedere la revoca di simile, assurdo provvedimento che si mobilitarono i cittadini di Regalbuto. E se nel giro di 24 ore furono raccolte 5.000 (cinquemila) firme in calce ad una petizione popolare, presentata al Sindaco, perchè la partecipasse alle autorità competenti, è perchè non solo i partiti di sinistra, ma anche -e forse soprattutto- cittadini, tanti cittadini, di altri partiti e diversi “simpatizzanti” del clero locale si mobilitarono. E FRA QUESTI ULTIMI IL PIU' ATTIVO -questo mi venne riferito poi- FU PROPRIO IL CARISSIMO ANGELINO CARDACI !                  (il 7.giugno 2014)
   
    8 giugno alle ore 16.41 ·
   

   SEMPRE A PROPOSITO DEL SACERDOTE ANGELINO CARDACI – 2)
   E quali furono i “risultati” di quella petizione popolare, sottoscritta nell'arco delle 24 ore da 5.000 cittadini? Purtroppo, a causa dell'omissione di una virgola nel telegramma, col quale il Sindaco partecipò a chi di competenza la “richiesta popolare”, il testo del telegramma si prestava a una doppia interpretazione e fu la scusa per non accoglierla, se non in parte. Invece che in uno sperduto raddoppio sulla Sibari-Metaponto della Lucania, il mio trasferimento venne modificato: venni trasferito nella stazione di Dittaino (territorio di Assoro). E' qui infatti che, di conseguenza, mi trasferii con la famiglia. Solo che, a scorno di chi quel trasferimento l'aveva sollecitato ed ottenuto, i cittadini -e non solo i compagni, quindi- riuscirono a convincermi a candidarmi alle elezioni amministrative che si sarebbero svolte pochi mesi dopo, nella primavera del 1956. E con la lista San Calogero -formata da 8 comunisti, 8 socialisti e 8 democristiani dissidenti- sia pure per pochi voti di differenza rispetto alle altre due liste concorrenti -in quell'occasione entrò in vigore l'elezione col sistema maggioritario- venimmo eletti tutti e 24 i candidati; all'opposizione (come si vede, in questa occasione si verificò il detto: il diavolo insegna a fare i.....) con soli 6 consiglieri, andarono a finire coloro che avevano spadroneggiato dal dopoguerra in poi e io, che riportai 1.524 voti di preferenza -tanti quanti nessun altro candidato, di nessun partito, avesse ottenuto nel passato- venni eletto Sindaco di questo Comune. Chiaro che in queste elezioni, ai voti di sinistra -che nel passato contavano poco- si sommarono tanti altri voti di cittadini che di sinistra -come partito, intendo- non erano, e fra questi quelli di tanti prelati, compreso quello di ANGELINO CARDACI. Scusatemi, questa affermazione non è presunzione ma storia! Per completare il quadro, mi resta da dire che la base elettorale, malgrado il lento, ma inesorabile, esodo di tanti nostri concittadini verso il nord Italia o all'estero, andò via via aumentando, arrivando a bel 2.416 voti di lista e ben 2.174di preferenza personali -vale a dire che superammo il 40% dei suffragi espressi dai regalbutesi- nella primavera del 1963, allorché fui rieletto Sindaco per la seconda volta, pur votando, ora, col sistema proporzionale; i socialisti si presentarono con la loro lista
   Fra il primo e il secondo mandato sindacale, mi trasferii -con la famiglia, naturalmente- a Caltagirone. E' qui che, per esaudire le pressanti sollecitazione di ANGIOLINO CARDACI e, debbo aggiungere, di tante altre persone di questa Città, in primo luogo le compagne di scuola e le insegnanti di mia figlia Lucia, presente il SACERDOTE ANGELINO CARDACI, appositamente venuto da Regalbuto, si procedette al battesimo di mia figlia LAURA e -con l'intervento del Vescovo di Caltagirone- alla cresima di mia figlia LUCIA (per noi Lella) ed è da qui che i regalbutesi, come ho già detto -con l'affermazione sopra ricordata: 2.174 voti di preferenza su 2.416bdella lista- mi riportarono a Regalbuto (nel frattempo io mi ero tolto di dosso tutti i debiti accumulati nel corso del primo mandato di Sindaco......- Ma, dal 1963 -e fino al 1967- ricominciai a fare altridebiti, non tanti per fortuna, anche se nel corso di questo mandato trasferii la mia residenza di servizio ferroviario alla Dirigenza Centrale di Catania. E' da qui che, poi, andai in pensione. Non vidi più ANGELINO CARDACI da quando -finito, com'è finito, il mio terzo mandato (dal 1993 al 1997) appunto, prima che terminasse il 1997- mi ritrasferii ad Avola, dove disponevamo di una comoda dimora, sia pure a quasi tre chilometri dal paese e oggetto di donazione dalla madre a mia moglie -donazione avvenuta nel 1980.
   Grande fu la mia costernazione, qualche anno addietro, allorché, ritornato definitivamente a Regalbuto, quando appresi che già da molti anni il mio carissimo amico -e con lui tantissimi altri- Angelino Cardaci non era più tra noi. E' per questo che per sette-otto mesi è rimasto in pubblicazione, sui miei Blog, l'invito rivolto a chi aveva una foto di Angelino Cardaci di mostrarmela per copiarla, ed eventualmente pubblicarla.
   Debbo dire che -il 31 maggio scorso- l'apparizione su Facebook, nella pagina di “Regalbuto sei sempre nei nostri cuori”, della foto -sia pure non tanto nitida- di ANGELINO mi ha fatto tanto, tanto piacere. Fra l'altro, mi avrebbe dato la possibilità di rendere omaggio alla sua memoria rendendo pubblica una lettera dallo stesso inviatami il 18 gennaio del 1965, lettera che evidenzia, oltre che la nostra amicizia, la sua correttezza nell'intendere l'amicizia stessa non come “situazione favorevole” da sfruttare per scopi o interessi personali. Ecco perché lo faccio oggi, soltanto oggi! _________________________________
   In tanti ricorderanno, anche se sono passati tanti anni, per l'esattezza eravamo alla fine del 1964, l'increscioso incidete che capitò ad Angiolino Cardaci: precipitò rovinosamente da “sopra” il pulpito della chiesa del Carmine, procurandosi fratture in tutte le parti del corpo. E' da tale spiacevole incidente che trae origine tutta la storia che ho raccontato. Storia che sto finendo di raccontare con la pubblicazione di una sua lettera, a suo tempo a me indirizzata e che, per ovvi motivi di delicatezza e correttezza nei suoi confronti, ho mantenuto riservata e gelosamente custodita in tutti questi anni.
   

   E con la pubblicazione di questa missiva si conclude questa mia lunga e articolata esposizione di fatti che, oltre me, riguarda questa figura di sacerdote “sui generis” che, almeno per quanto mi riguarda -a prescindere dalle diverse convinzioni ideologiche- era ed è meritevole della massima, benevola considerazione, oltre che -e credo che questo valga per tutti quelli che lo hanno conosciuto- degno di essere ricordato, quanto meno, con mestizia. Noterete che la lettera -il cui originale viene riprodotto nelle foto- venne scritto, evidentemente sotto dettatura dello stesso Angiolino, essendo lo stesso tutta una “ingessatura”, da una mano amica. Chissà quanta fatica gli è costata l'apposizione di quella firma! _______________________________________

   Per comodità di lettura, riporto di seguito il contenuto di quella lettera:
   <<<Catania 18 gennaio 1965
   Carissimo Salvatore,
   proprio ieri sera sono venuto a conoscenza che una mano benefica era tesa sulle mie sofferenze per alleviare i miei dolori. Non potevo mai credere che tra tanti proprio e unicamente Salvatore Bova aveva teso la sua mano di bontà per spargere i fiori della beneficenza sulla mia povera persona. La notizia mi ha commosso tanto e ti avrei voluto proprio qui nel momento in cui mi è stata nota la faccenda per abbracciarti e colmarti di baci di riconoscenza.
   Grazie, caro Salvatore, grazie pure alla giunta che naturalmente ha consentito al gesto longanime di carità. Certamente dovevo chiedere l'obolo ad amici e parenti per colmare il debito contratto per la mia degenza in ospedale, ma tu dall'occhio lungimirante hai prevenuto la mia preoccupazione. Quale dovrà essere la mia riconoscenza? Non ho parole e non è nelle mie facoltà fare qualche cosa. L'unica cosa che posso fare è questa: pregare Iddio, offrire a Lui le mie sofferenze affinché dia a te e alla tua famiglia le grazie più grandi, il benessere. La salute e una lunga vita. Son certo che il Signore esaudirà i miei desideri poiché Lui stesso ha detto: “chi da un bicchiere d'acqua per mio amore ad uno dei miei piccoli, lo dà a me stesso”. Vorrei dirti tante cose, tante parole, ma mi riservo di dirtele di presenza un giorno, quando avrò la fortuna di riabbracciarti. Accetta per adesso il mio fraterno abbraccio. Salutami tanto, tanto la tua cara famiglia e la giunta comunale affettuosamente.
   Sac. Angelino Cardaci >>>
   (Tralascio il post scriptum perché ininfluente). Pubblico anche la foto che ritrae la cresima, che venne preceduta dal battesimo, celebrato insieme alla neonata Laura, impartita dal Vescovo di Caltagirone dell'epoca (1963). Madrina l'Applicato, dipendente dal Comune di Regalbuto, Signora Vittoria Lo Parrino.
   _________________________________________________________
   Non mi resta che aggiungere che quanto Angiolino si augurava per me e la mia famiglia di fatto si è concretizzato. A parte gli acciacchi dell'età per qualcuno di noi, tutta la famiglia di Salvatore Bova, che Lui conosceva benissimo, è, come lui desiderava, ancora" tutta" presente per dire: GRZIE ANGELINO!
                                                                                                   8 giugno 2014 ore 17 circa (3 foto)
   
    
   
   

   
   
                                                                 *****
   

   
   
   __________________________PAROLE IN LIBERTA'______________________________
   

   ____________________La parabola dei I VANEDDI DELL'ARTE_____________________

   Questa notte -per la precisione all'una circa del 30 giugno 2014- I Vaneddi dell'Arte hanno pubblicato sulla pagina di “Sei di Regalbuto se....” il seguente “scritto” dal titolo “PAROLE.....IN LIBERTA”'. Non lo riporto su tale pagina di Facebook, perchè, ovviamente, è da lì che lo copio, bensì -spero col loro permesso- su altre npagine o “facciate” che si prestano alla sua visibilità, a cominciare dai miei blog e dal gruppo, sempre di Facebook, “Parliamo di politica o cosa?”, di cui, qualche mese fa, mi è stata affidata la gestione. Perchè titolo il presente scritto “LA PARABOLA...” e mi decido a “contribuire” nel renderlo il più noto possibile? Per un semplice motivo: intendo -pur trattandosi di un argomento, “la cultura” in senso lato, che, per i motivi che poi chiarirò, non mi investe direttamente, ma mi riguarda- dimostrare che la stessa, la cultura cioè, come “la politica” -anche questa in genetrale- “viene snobbata”dalla stragrande maggioranza dei cittadini e in modo particolare dai giovani. Il perchè ovviamente è diverso: la cultura perchè molti, pur possedendone le basi, non l'apprezzano per quello che vale: per il suo valore intrinseco, ma unicamente -o quasi- come strumento per meglio guadagnarsi da vivere”; la seconda -la politica- perchè tutti o quasi tutti i cittadini confondolo la politica con chi la politica la pratica, o, peggio amcora, la interpreta come strumento per prendere in giro la gente.....e farsi gli interessi propri, dei familiari, dei compari, ecc. Quì mi fermo -per ora- perchè vorrei dare ad altri la possibilità di cominciare a chiarire il proprio punto di vista, considerato che sia gli sforzi -più che encomiabili de “Ivaneddi dell'Arte” e di altre sigle culturali importanti come “Holden Magazine”, non hanno il seguito che dovrebbero, secondo logica e buon senso; e perchè il mio sito su Facebook “Parliamo di politica o cosa?” resta una stanza “vuota”, frequentata -direi quasi esclusivamente- da me?

   _________________I-vaneddi dell'Arte - Parole ... in libertà____________________

                                                                *****

   Tizio:-Nel nostro paese non c'è cultura (e si riempie la bocca), la gente è chiusa, indifferente, scostante a tutto ciò che può essere arte o cultura in generale.
   Caio:- No caro Tizio, nella nostra comunità non manca l'interesse per qualcosa di culturale e quindi di artistico, manca la buona abitudine a tutto ciò, e la buona abitudine si ottiene ... abituando la gente ad andare a vedere una mostra che sia di foto, pittura, ceramica, o incontri dove si possono sposare teatro, filosofia, musica e poesia ... perché la musica è stata la primordiale voce dell'Universo e la poesia poi ... le ha donato la parola. E noi col nostro impegno ... o meglio, amore, per tutto ciò che è bello, dobbiamo dare la parola ai nostri sforzi, dobbiamo abituare la gente a venire a "vedere", e questo si ottiene non con un evento l'anno, ma con una serie di eventi-incontri, durante tutti i dodici mesi. Lo so, non è facile, anche perché spesso, si deve essere come un salmone.
   "Cosa vuoi dire", lo interruppe Tizio, "cosa c'entrano i salmoni", domandò.
   Caio;-eh amico mio, vuol dire che devi essere forte come un salmone, perché avrai certamente contro molte correnti. Invidia, malafede e forse la corrente più forte, quel piattume intellettuale, inteso come intelletto, sia ben chiaro, che ti impedisce di vedere oltre il tuo naso. Dimmi, caro Tizio, tu sei pronto anche a nuotare controcorrente, per uscire fuori dall'indifferenza collettiva?
   E fu' proprio dopo questa domanda, che Tizio in silenzio, voltò le spalle a Caio, scese i pochi gradini del suo studio, e si allontanò immerso fino al collo, nella sua invidia, malafede e piattume intellettuale, inteso come intelletto, sia ben chiaro!
   "I Vaneddi"
     I-vaneddi dell'Ate - Caro Salvatore Bova, a noi dei vaneddi non può fare che piacere il tuo interesse per il nostro operato e quindi fai buon uso delle nostre parole. Pensiamo inoltre che ti farà piacere essere "diciamo smentito", sul punto in qui tu dici che c'é poco interesse da parte dei più giovani, per la cultura in generale, perché, da un anno dalla nostra nascita come ass. i nostri giovani, che vanno dai 20 ai 30/33 anni, hanno raggiunto la maggioranza degli iscritti e questo premia noi soci fondatori , più di ogni onorificenza che si possa avere. Sono proprio loro, la linfa vitale, che ci sprona ad andare a volte "controcorrente", per il nostro progetto. I VANEDDI. _____________________
   ___________________________Salvatore Bova - Carissimi amici de “I Vaneddi dell'Arte”, quanto mi dite non può che farmi piacere. D'altro canto -e questo lo sostenevo io, già nei lontanissimi primi anni '50, in una lettera da me trasmessa al Comitato Centrale del Partito, a cui ero da poco iscritto, e alla quale lettera rispose personalmente Palmiro Togliatti- chi ha una preparazione culturale elevata, specie -aggiungo io- se basata anche, se non sopattutto, sull'esperienza didattica, è più di chiunque altro portato a “capire”, “interpretare” e quindi comprendere i vari aspetti della vita, nelle sue diverse manifestazioni: letterarie, scientifiche, umane, sociali, ecc. Mi pare quindi logico, oggi , in Italia e quindi anche a Regalbuto, che la maggioranza di un “collettivo” che pone alla sua base la cultura, sia essa artistica, scientifica o letteraria, sia -per ovvi motivi- formata principalmente da giovani i, quali, come detto prima, hanno avuto e hanno opportunità che altri, specie se più grandi e maturi, non hanno. Il discorso è che la stragrande massa dei cittadini -anche giovani e giovanissimi- non solo non hanno preparazione o”inclinazioni" del genere, ma si sentono e sono estranei a tutti i processi che direttamente o indirettamente possono -e dovrebbero- interessarli. Da qui, a mio avviso, la necessità che siano i collettivi ad avvicinarsi ad essi, interessandosi -lo so che già lo fanno- ma iteressandosi, dicevo, ancora di più sul sociale e, perchè no, del politico, dando a quest'ultimo la dignità che merita, naturalmente se emendatato da tutto il marcio che lo contradistingue
   1 luglio alle ore 20.04 · Modificato · Mi piace · 1 (dai Vaneddi dell'Arte).-

   
   

   IL PERCHE' DELLA FOTO che segue?: perchè può, se pubblicata, attrarre l'attenzione!

   

2 luglio 2014

IERI (3 luglio 2014) E' STATO RIPUBBLICATO DA "REGALBUTO SEI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI" TUTTO QUANTO FORMO' OGGETTO, CIRCA SEI MESI ADDIETRO, DI UNA MIA PROPOSTA PER CREARE SUL SITO STESSO, SE ERA POSSIBILE, UN'APPOSITA RUBRICA PER "RIPORVI" LE VECCHIE FOTO. Ecco il testo e relativi appunti e commenti:

<<<Caro Alfredo, anzichè confonderle (e possibilmente farle perdere nella "massa" del "vecchiume", considerato che ai giovani " non dicono niente") fra notizie e foto di attualità, ho pensato: oltre che pubblcarle nella pagina corrente, perchè non raccoglierle in una apposita rubrica? Mi riferisco alle vecchie foto e, possibilmente anche i relativi giudizi e commenti. Di seguito un esempio proposto su Parliamo di politica o cosa? Nella rubrica "Eventi". Ciò, ammesso che mi riesca, è possibile riperla su questo Gruppo? :................................Mario Cardaci
7 novembre 2013
foto di Mario Cardaci.
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Piace a Alfredo Fragati, Nicola Verna, Mario Cardaci e altri 38.
Laura Giacone Il ragazzo in alto che fuma e mio zio Carmelo!!!! Mamma mia che bella foto! È un ricordo meraviglioso! Ho riconosciuto anche zio Vito che porta la barca e uno dei suoi figli! Stupendo!
24 novembre 2013 alle ore 18.42 · Mi piace · 1
Franco La Bruna Il sig. "Vozza" era un bravissimo nuotatore che ha salvato diverse persone dall'annegamento. In quegli anni, infatti, sono stati diversi i regalbutesi che ci hanno lasciato la pelle...
24 novembre 2013 alle ore 22.33 · Mi piace · 1
Mario Romano BRAVO FRANCO QUESTE COSE NON SI LEGGONO SUI LIBRI MI SONO COMMOSSO PERCHE MI AVEVA CRESIMATO E CON MIO PADRE INSIEME A TANTI ALTRI AVEVANO COSTRUITO LA DIGA
25 novembre 2013 alle ore 8.35 · Mi piace · 1
Laura Giacone Lo so che ha salvato tanta gente dalla diga, sono fiera nel dire che è un mio zio, peccato l'ho conosciuto per poco tempo ma mi ricordo benissimo di lui, di come era divertente, di come metteva allegria in casa....
25 novembre 2013 alle ore 12.19 · Mi piace · 1
Tino Roccella carmelo "vozza" ricordo quando lavoravamo nello stesso cantiere della I.C.O.R.I.,aspettavamo l'ora di pranzo, in cui ci faceva morire dal ridere
12 gennaio alle ore 22.39 · Mi piace · 2
Salvatore Bova Caro Mario, copia di questa foto -e tante altre interessanti, raggruppate- la ritrovi anche nel mio blog "Regalbuto:il blog di salvatore bova" nella rubrica "Panoramiche, foto e soggetti vari di Regalbuto"; purtroppo, così come, man mano, sono state es...Altro...
16 gennaio alle ore 17.35 · Modificato · Mi piace · 3
Mario Cardaci Grazzie Salvatore della tua collaborazione qualche componente di queste famiglie sono nel gruppo non so di preciso chi conosci
16 gennaio alle ore 18.57 · Mi piace · 2
Mario Cardaci Non so Mario tanto come si dice da queste parti siamo un pugno di amici ..............
16 gennaio alle ore 19.58 · Mi piace · 1>>>__________________________________________

QUANTO SOPRA E' QUELLO CHE PROPOSI AD ALFREDO FRAGATI, QUANTO SI DISSE E QUELLO CHE SI PENSO'. IO NON SONO RIUSCITO A RENDERE VISIBILE SULLA PAGINA "EVENTI",  DEL SITO "PARLIAMO DI POLITICA O COSA?" , sempre di Facebook, QUANTO MI PROPONEVO DI FARE. CI RIPROVERO' ANCORA ORA, speriamo bene.





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COMINCIO COL RIPUBBLICARE LA PRIMA FOTO di quel 16 Gennaio 2014:




E, A SEGUIRE, LA SECONDA FOTO con la seuente "illustrazione":_________________________
di questo gruppo  io vi posso indicare tre persone. La più alta a sinistra (col vestito scuro abbottonato davanti) è MARIA SALANITRI (moglie di Turi Roccella); il bambino su cui poggia la mano, alla sua destra , è PIPPO ROCCELLA e la ragazza accovacciata in primo piano -terza da sinistra- è EMILIA SALANITRI (sorella di Maria). Ora fate il conto voi a quale epoca si riferisce…… e chi sono TUTTE LE ALTRE!____________________________________________________________

 

___________________E COSI' CONCLUDEVO QUELLA "PUNTATA":_____________________
Salvatore Bova -  A COMINCIARE DA QUESTE DUE FOTO -E A CONTINUARE- ALTRE IMMAGINI, SOGGETTI, ecc. POSSONO ESSERE VISTI, sempre su Facebook, anche IN “PARLIAMO DI POLITICA O COSA?” NELLA RUBRICA “Eventi” e cliccando su “VECCHIE FOTO”. __________________________________________________________________________
EVENTUALMENTE, IN CASO POSITIVO, NON LASCIATE SOLTANTO A ME IL COMPITO DI INSERIRE, IN DETTA RUBRICA -CHE SIA IN REGALBUTO SEI....." o "!PARLIAMO DI...- LE IMMAGINI, possibilmente con relativi commenti e illustrazioni, CHE RITENETE .....VALIDE.

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 14 luglio 2014 alle ore 18.57

Ad un immaginario interlocutore (o interlocutrice) di Facebook.
 Non mi chiedere il perché di quanto mi accingo a scrivere; o, meglio, se alla fine vorrai farlo, me lo chiederai dopo, d’accordo?
Stasera non ho fatto altro che pensare che a Regalbuto nessuno -tranne me e mia moglie- conosce buona parte della mia storia privata e familiare vissuta a Regalbuto e, ancora per pochi mesi precedenti, fra Avola, Caronia e Regalbuto. Perché ne parlo? lo dirò di seguito; e perché a te?, se me lo consenti e avrai la pazienza di seguirmi -sia pure nei tuoi ritagli di tempo- te lo dirò a conclusione. Chiaro che ciò che mi accingo a scrivere non lo faccio direttamente su Facebook, ma in una mia pagina personale dalla quale, via via, trasferirò sulla pagina di Fb.
Domani 22 marzo 2014 compirò, con l’attuale mia moglie, Melina, 62 -dico sessantadue- anni di matrimonio. Mi trovo a Trapani, dal 15 gennaio scorso -dalle mie due figlie, avute dalla prima moglie, generosamente offertesi per ospitarci onde consentire a mia moglie di sottoporsi agli esami ed accertamenti clinici necessari e, quindi, per il ricovero nell’ospedale di Trapani; ricovero che avverrà, finalmente!, fra cinque giorni, per l’operazione e applicazione di protesi all’anca, per fare fronte all’anomalia che l’ha tenuta immobilizzata in questi ultimi tre mesi (per non parlare delle tribolazioni da mia moglie sofferte, ovviamente in modo crescente, da alcuni anni a questa parte). Questo “calvario” cominciò con un intervento chirurgico alla base della spina dorsale, ove in una clinica specializzata di Augusta vi furono fissate due stecche metalliche e sei bulloni! E’ andata avanti fin’oggi con l’accennato intervento all’anca, come ho detto, previsto fra cinque giorni, per essere seguito, almeno spero -prima uno e poi l’altro- da analoghi interventi e protesi ai due ginocchi.
Da tempo, ormai, mi pongo la domanda: cosa ci spinge ad innamorarci? Certamente, di solito, qualcosa o un insieme di cose: gli occhi, la bocca l’insieme della persona; sicuramente non è l’intima conformazione fisica e sessuale della persona -che, specie tanto tempo fa, non si “praticava” affatto- che ci attrasse né, tanto meno, il carattere e il modo di dare o di “offrirsi” della persona della quale ci innamoriamo! Tutto sommato, a differenza del primo matrimonio, compromesso -sono convinto- dalla necessaria convivenza con la famiglia di mia suocera, convivenza dovuta alla guerra in corso- non ho motivo di lagnarmi di questo mio secondo matrimonio, anzi…
Quando ci sposammo, appunto il 22 marzo del 1952, ad Avola - dove ero arrivato, come capostazione FS, per punizione “certificata”!- io avevo compiuto da qualche mese 27 anni e Lei, mia moglie, appena 14, anche se ne dimostrava -non solo ai miei occhi, ma agli occhi di chiunque la vedeva per la prima volta, maschio o femmina che fosse- diversi di più, tanto da sembrare, all’arrivo a Regalbuto, due giovanissimi sposini. Immagina ora un giovanissimo capostazione (uno dei quattro assegnati all’impianto ferroviario di Regalbuto, dalla cui Dirigenza Unica si dirigeva il traffico sull’intera rete Regalbuto-Motta S.Anastasia - verso Catania) molto attivo sia in servizio che in paese, ove arrivava, magari in pantaloncini, con la sua MV, e si dava tanto da fare, specie fra la povera gente -all’epoca veramente bisognosa- e la di lui giovanissima moglie che, sempre agli occhi di tutti -e quindi non soltanto miei- sembrava, ed era - non lo dico per vantarmene- una vera bambolina!
Debbo continuare?……O ne riparliamo in seguito; diciamo: il prossimo anno? Di seguito due delle foto scattate dalle mie due figlie, ideatrici e organizzatrici dell’ “evento”!
Trapani, 22 marzo 2014
Vito Gusmano ha condiviso un link.
Piace a Franco La Bruna, Domenico Fisicaro, Mario Cardaci e altri 6. Grazia Leanza.
Grazia Leanza - nessuno sapeva la sua storia privata perchè cera altro da pensare io ricordo quello che faceva per il popolo auguri per la moglie. 24 marzo alle ore 13.55 · Mi piace
Melo Raspante - auguri x la moglie e complimenti x il suo lungo matrimoni e speriamo ke siete da esempio x tante coppie. 24 marzo alle ore 15.03
Salvatore Bova - DEBBO SCUSARMI con quanti -e siete stati in tanti- hanno commentato, da ieri sera e fino a qualche ora fa, quanto da me scritto a proposito di “…un immaginario interlocutore ……..” PERCHE’, INAVVERTITAMENTE, ho cancellato da Facebook il post originale E CON ESSO anche i relativi commenti, ai quali mi ripromettevo di rispondere, commenti che -ve lo debbo confessare con immensa gratitudine, per il loro contenuto, mi hanno consentito e, principalmente, consentono di dimostrare a mia moglie che non siamo soli, a Regalbuto, e, sopratutto, sono stati in tanti ad interessarsi delle sue condizioni di salute.
Approfitto dell’occasione -per dimostrare la fondatezza di quanto da me affermato nel post, qualche ora fa ripetuto- circa l’avvenenza della mia “giovane” moglie- per riproporre la seguente foto di oltre quarant‘anni addietro, che ritrae Padre Rizzo -Parroco di S.Domenico- celebrante il matrimonio di mia figlia Lella, a Catania. La mia ancora giovane -e bella- moglie è, nella foto, fra me e i promessi sposi:_____e quest’altra, di circa cinquant’anni fa, dove la mia giovanissima moglie consegna ad un bambino -accompagnato probabilmente da un fratello maggiore- il regalo che, in base al sorteggio (un tamburo, in questa occasione, oltre al panettone -non dimentichiamo i tempi…..e la situazione- che, sostanzialmente, andava alla famiglia: _____________________________________________________________ Vita Plumari - Non so se lo ha letto ma avevo scritto prima quando ho visto la vostra foto con la torta del'anniversario. Siete molto carini; mi ha fatto piacere rivedervi anche se nella foto. Tanti auguri di buon anniversario e tantissimi auguri a sua moglie per il suo intervento. Speriamo di vederci al più presto. Vita 24 marzo alle ore 18.50
Salvatore Bova - Scusami, Vita, sono intervenuti un sacco di spiacevoli imprevisti. Quello più importante è quello che mia moglie...ha dovuto saltare l'operazione; il Primario è dovuto partire, all'improvviso, per un convegno. L'operazione è stata fissata per il prossimo venerdì. Comunque, ci faremo sentire in seguito. Ciao.
Salvatore Bova - A Melo Raspante - (CHAT) La ringrazio per quanto cortesemente mi ha comunicato. Stò rispondendo a Lei, per primo, perchè, ad essere sincero, non me lo aspettavo. Come vede, dopo tutto, mi riferisco sia a me che a Lei, il diavolo non è poi così brutto per come lo si dipinge. Comunque, se lo gradisce, mi farebbe piacere dialogare con Lei -naturalmente nel suo tempo libero- del più e del meno. Intanto, La rigrazio ancora per il Suo pensiero, in modo particolare per gli auguri riguardanti la salute di mia moglie. Cordialità.
Melo Raspante - (Chat) buonasera, mi a fatto piacere,ke il diavolo nn e come si dipinge, forse avro esagerato ma se ricordiamo il,il probblema berluscone vonsiderato come cutolo, silo x questo nn e ke io abbia simpatia x lui anzi x tuttti questi politi nn provo simpatia ma solo tristezza e rabbia xke sono solo opportunisti, xke oggi nn ci sono piu le persine valide di un tempo anke come voi c carita, oggi pensano tutti faccio il calciatore il politico e le donne le veline xke
facciamo soldi e basta .x il resto lei e una persona perfetta.____________________ Salvatore Bova - (Chat) 28 marzo 09:24Egregio Sig. Raspante, il fatto è che nessuno di noi è perfetto. Per quanto riguarda la mia persona aggiunga anche il fatto che solo circostanze particolari e in momenti particolari spesse volte ci mettono di fronte a problemi, magari troppo impegnativi per noi, che bene o male poi affrontiamo. Naturalmente non sempre alla perfezione o senza commettere errori! Se i problemi e quelle circostanze si fossero presentati ad altri, chissà quanti regalbutesi sarebbero stati capaci di risolverli meglio di me. Certo, io debbo ritenermi contento e soddisfatto dei tanti attestati di stima e simpatia che i regalbutesi hanno più volte manifestato nei miei riguardi, ma non esageriamo. Mi ha fatto piacere questa discussione e mi farebbe sempre piacere, indipendentemente dalle diverse idee che possiamo avere, continuarla. Approfitto dell' occasione per ringraziarLa per la gentilezza e l'attenzione dimostrata per mia moglie che, purtroppo, è ancora a Trapani in attesa di ricovero in ospedale. Intanto, cordiali saluti. Salvatore Bova.

 

• Piace a Maria Fiorenza, Serafina Liotta, Adele Catania Cangi e altri 17.

  Salvatore Bova  - A tutti voi che, appena finito di trasferire -dal sito del mio PC- in questa pagina del mio diario, avete avuto la pazienza e la bontà di leggere e apprezzare quanto avevo scritto su Fb fino alle ore 9.24 del 28 marzo -solo pochi mesi, ma che a me sono sembrati secoli! e vi dirò in seguito il perchè- debbo esprimere tutta la mia riconoscenza e gratitudine, per tanta bontà e il sincero sostegno e solidale altruismo dimostrato.

  14 luglio alle ore 23.16 · Mi piace · 1

  Salvatore Bova - Ieri sera, a caldo, ho dato l’unjca risposta -o precisazione- che potevo dare al vostro preziosissimo, sincero interessamento. Non mi è facile, perché non è agevole, dare un’articolata spiegazione a questo mio silenzio: dal 28 marzo ad oggi. Cercherò di farlo nel modo più sintetico che mi è possibile, con la speranza che possa anche essere esauriente. A Trapani, per quanto riguarda me e mia moglie,…..poteva andare anche peggio! In quello che sto per dire, l’unico fatto positivo che posso citare è l’affettuosa e premurosa assistenza dataci dalle mie due figlie trapanesi: Maria, la più grande, e Caterina (Nuccia per noi) le quali hanno fatto di tutto per aiutarci a superare tutte quelle contrarietà. Io, tanto per cominciare, mentre camminavo, con mia figlia Nuccia, nel marciapiedi, molto stretto per la verità, evidentemente senza rendermene conto, ho messo il piede destro…..dove il marciapiedi non c’era più. La conseguenza? Non sono arrivato a terra -come di solito succede in questi casi- ma il colpo a vuoto e il contraccolpo per rimettermi diritto, all’impiedi, fu talmente forte da causare un fortissimo trauma, alle fasce muscolari dell’addome e dei lombi, da farmi finire al pronto soccorso dell’Ospedale. Comunque il peggio è stato ed è la conseguenza che tale fatto ha causato alla mia…….povera schiena, già malandata per i fatti suoi! Ma quello che maggiormente mi angustiava -e angustiava ancora di più anche mia moglie che, poverina, doveva sopportare pure il dolore!- era la perdita di tempo che, ai miei occhi e al mio modo di pensare e d’agire, aveva dell’assurdo e dell’irragionevole. Dalla metà di gennaio eravamo arrivati alla fine di marzo e ancora il ricovero di mia moglie in ospedale -già da tempo programmato- doveva avvenire, finalmente!, il 26 marzo, perché l’intervento ad opera del Primario era previsto per il successivo giorno 27. Solo che, quel giorno 27 alle ore 10, mentre mia moglie era già da due ore in attesa dietro la sala operatoria, l’anestesista “guarda le carte” e si rende conto che, dovendo operare in anestesia totale e mancando il posto in sala di rianimazione, quell‘intervento non poteva essere effettuto! Quindi la paziente -mia moglie- viene riportata in corsia in attesa di intervento. I giorni passavano ma quel posto in rianimazione non si creava. Così, dopo ventuno giorni, per l’esattezza il 16 aprile, d’accordo mia moglie naturalmente, decidemmo di rientrare a Regalbuto…….in attesa di eventi. Quella che riporto sotto è la fotocopia dell’originale del foglio d’uscita provvisorio (che per comodità di lettura di seguito espongo: “Azienda Ospedaliera S.Antonia Abate - Trapani…GUARNERA CARMELA……. Ricoverata dal 26.03.14 al 16.04.14 - Diagnosi di dimissione: Catartrosi destra Terapia praticata: Non è stato possibile sottoporre la paziente ad intervento chirurgico di Artro…..per l’indisponibilità, allo stato attuale, del posto in Rianimazione richiesto dall’anestesista; pertanto si dimette e si ricovererà non appena si renderà disponibile il posto in Rianimazione.-…………. p. Il PRIMARIO…..”).
  DA QUEL 16 APRILE, A TUTT’OGGI, NESSUNA NOTIZIA O “RICHIAMATA” da quell’Ospedale! In compenso, proprio oggi, mia moglie mi ha informato che sarà dimessa dal Reparto Riabilitazione di Acireale venerdì prossimo, giorno 18, ove è stata trasportata dall’Ospedale CANNIZZARO di Catania, dopo l’intervento chirurgico all’anca praticato il giorno 25 giugno!
  Questa la copia del foglio di dimissione provvisorio dell’Ospedale di Trapani:

   
                          

   Salvatore Bova CHI HA AVUTO LA BONTA’ DI SEGUIRMI, GIUDICHI ORA SE HO AVUTO TORTO AD INCAVOLARMI QUEL FAMOSO GIORNO QUANDO SCRISSI SU FACEBOOK LA SEGUENTE PROTESTA:
  
  PARLIAMO DI POLITICA O COSA?
  OVVERO: BASTA!!! VOGLIAMO UNA POLITICA ONESTA.
  GRUPPO APERTO ALLE PERSONE ONESTE E DI BUONA VOLONTA’.
  Esattamente alle 6.02 di oggi 18 aprile del 2014 mi accingo a scrivere questo preambolo, che potrebbe servire come base d’inizio per la creazione e gestione di un gruppo di cittadini che, stufi di assistere allo sfascio in cui tutti i servizi pubblici, tutte la branche produttive e, in poche parole, tutti i settori della società si ritrovano, vorrebbe porre le basi per discutere, proporre e, perché no, decidere circa un modo diverso di “fare politica onestamente“. E ciò, indipendentemente dalle singole ideologie o appartenenze politiche. Con ciò consapevoli di potere andare incontro a seri ostacoli e discriminazioni, per non parlare delle possibili delusioni.
  Per dare un’idea della necessità di una simile iniziativa, racconto brevemente un fatto, che interessa me e la mia famiglia -a fronte, sicuramente, di chissà quanti milioni di altri casi più gravi ed eclatanti che si verificano ogni giorno nel nostro Paese- che, oltre che lasciare perplessi e indignati i soggetti interessati -me e la mia famiglia in questo caso- dovrebbe spingere qualunque cittadino onesto a ribellarsi, perché disfunzioni e disservizi -per non dire cattiva gestione- del genere possano continuare, nei var settori della vita: sanità, istruzione, occupazione, servizi primari vari, ecc.-
  SIA CHIARO CHE QUANTO DI SEGUITO SCRIVO, ANCHE SE HA UN SAPORE E UN VALORE DI DENUNCIA, VA’ CONSIDERATO COME ATTO A SE STANTE, CHE NULLA AVRA’ A CHE FARE -se non come fatto statistico- COL GRUPPO CHE ANDIAMO A COSTITUIRE.
  <<<<< A mettà gennaio, approfittando dell’ospitalità e dell’assistenza delle mie figlie Caterina e Maria -le altre due, Lella e Laura si trovano nel milanese e in condizioni di ospitalità meno pratica ed agevole- accompagnai all’ Ospedale Provinciale di Trapani, reparto ortopedico, mia moglie, oltre che “dolorante”, QUASI IMMOBILIZZATA a causa della quasi totale fuoruscita della testa del femore destro dalla sua sede naturale del bacino (scusate la semplicità, ovviamente non tecnico-scientifica, della descrizione). Sottoposta a visita, da parte del Primario, Dr. V. Miceli, ed eseguiti gli accertamenti radiologici del caso e gli esami clinici di rito -che assorbirono non poco tempo, anche per l’insufficienza di adeguate, necessarie strutture, l’undici (11) marzo (finalmente!) mia moglie venne ricoverata per essere operata il successivo giorno 12. Solo che, il Dr Miceli, essendo stato distolto da un convegno scientifico fuori sede, rinviò l’intervento al successivo giorno 19 e acconsentì alla dimissione temporanea della paziente. Il rientro in effetti avvenne il 26 marzo, in quanto l’intervento era stato fissato per il successivo giorno 27. E tale giorno, esattamente alle 8,30, mia moglie venne “preparata” e condotta in sala operatoria. Alle 9.50 vengo convocato nel Reparto Operatorio e, dietro la porta della SALA, con mia moglie sulla lettiga, vengo informato -sia dal Primario che dal Medico Responsabile addetto all’anestesia- che mia moglie “non può essere operata perché -l’ intervento, necessitando di anestesia totale, e ciò viene rilevato in quei momenti- MANCA IL POSTO IN SALA DI RIANIMAZIONE! E mia moglie, dolorante -e direi anche moralmente distrutta- viene riportata in corsia! E, giorno dopo giorno, passano anche le settimane, si è IN ATTESA CHE SI RENDA DISPONIBILE UN POSTO IN RIANIMAZIONE. Posto che non “arriva”, motivo per cui giorno 16 mattina, cioè avantieri, avendo avuto conferma che tale posto non solo non c’era al momento, ma non si aveva idea di quando potesse essere disponibile, DECISI DI RIPRENDERE MIA MOGLIE E RIPORTARLA A CASA. Quindi, domattina ritorno a Regalbuto, in Provincia di Enna, e qui non so come fare per dare a mia moglie ciò che io non sono in grado di dare in cambio di ciò che la nostra struttura sanitaria non ha saputo o potuto dare! >>>>>
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  Certo, i fatti miei personali o familiari possono non interessare, o, se volete, possono interessare relativamente, la gente. E' vero, ci sono o ci possono essere fatti che, se raccontati, possono sembrare fantasiosi, se non proprio assurdi. Ma i fatti che io e tantissimi compaesani, alcuni dei quali addirittura “giganti” rispetto a tanti attori di questi ultimi tempi, vivemmo e costruimmo parecchi decenni addietro, non erano fantasie nè, tanto meno, assurdità, E' anche certo che, non essendo dei Padreterno, avevamo i nostri difetti e commettemmo sicuramente anche degli errori, ma, sia pure nella nostra visione di parte -e quindi non sempre obiettiva- riuscimmo a dare ai regalbutesi l'orgoglio di essere tali -cioè cittadini di Regalbuto- ed essere citati -e spesse volte anche additati ad esempio da chi non era certamente dalla nostra parte- nei confronti degli altri centri della Provincia. Ebbene, guardate oggi come siamo ridotti: dobbiamo, noi regalbutesi, chiedere l'elemosina per ottenere “l'interventino” per risolvere il nostro bisogno idrico. Questo sì che è semplicemente assurdo!Dicevo tempo fa che qusndo venni eletto Sindaco la primna volta, nel 1956, ero sì orgoglioso di esselo, ma lo ero ancora di più di essere sindaco di una vera cittadina e ciò, a prescindere dai residenti, che erano pochini -è vero- ma di fronte a quelli di oggi, purtroppo..., anche grazie alla presenza dei tanti Uffici Pubblici: Registro, Imposte, Catasto terreni e fabbricati, Tenenza, ecc.; il che ti faceva sentire ancora più importante. E se a quanto già esistente si aggiungevano altri Uffici come la Cassa Mutua (di zona, ovviamente - prima bisognava andare ad Enna per far vistare le ricette!); il centro telefonico di zona, ecc. Questo dava a noi -amministratori e cittadini- maggiore soddisfazione e “visibilità”, e, ancora, se aggiungete il fatto che Regalbuto -come collettività- era riuscita ad eliminare la vergogna di vedere il piano terra -cioè l'ingresso- del proprio Comune occupato permanentemente dal cosiddetto Circolo dei nobili, il quadro è completo, o no? A questo punto vorrei ricordare che appena cinque-sei anni fa, quando ancora ero ad Avola, grazie ad Internet e, ancora di più, grazie ad un pugno di amici che di navigazione nell'etere erano gà più che pratici -a cominciare da Vito Cardaci Carrino, Cristina Roccella, ecc.- ricevetti da un paio di amici l'invito a mettetre a loro disposizione il materiale e le informazioni necessarie per realizzare qualcosa di concreto, riguardante fatti e personaggi di quel periodo. L'ho fatto io, in questi ultimi due-tre anni con i miei Blog (oggetto di parecchie migliaia di visitatori) il cui contenuto ho diligentemente trasferito sul cartaceo, contenuto che -per sommi capi- viene periodicamente aggiornato anche con i commenti e le riflessioni di e su Facebook.
  Per ora chiudo questa parentesi convinto che quanto prima è probabile che, purtroppo (purtroppo per la mia età) mi toccherà intraprendere e portare avanti una iniziativa che interessa , forse più per motivi di principio che di sostanza, tutti i cittdini. Ne parleremo i prossimi giorni.
  

  16 luglio alle ore 7.24 · Mi piace · 1 (Maria Fiorenza)